Imparare il tedesco nei boschi
Sole, qualche nuvola e uccelli che cantano sono stati lo sfondo di Tessere le reti, la seconda giornata di scambio della community Insegnare all’aria aperta, che ha avuto luogo lo scorso 22 aprile a Tesserete. Il gruppo è composto da persone coinvolte nell’insegnamento all’esterno e chiunque abbia interesse per questa pratica, tra cui docenti di tutti i gradi scolastici (dal nido alle superiori) ed educatrici ed educatori ambientali. Queste giornate hanno l’obiettivo di mettere in rete le persone, permettere lo scambio di esperienze legate all’insegnamento all’aria aperta e discutere a proposito di benefici e difficoltà di questa pratica, oltre che dei diversi modi per riuscire a renderla una realtà costante per il maggior numero possibile di bambine, bambini, ragazze e ragazzi.
Attraverso sette atelier e una tavola rotonda oltre 50 partecipanti hanno avuto modo di condividere esperienze, lasciarsi ispirare da quelle degli altri e scoprire alcune realtà vicine legate a questo tipo di insegnamento.
Tra le quali, ad esempio, le uscite settimanali dell’istituto scolastico di Stabio, il progetto Naturalmente accompagnati di Losone e le attività dell’istituto scolastico di Milano Casa del sole che vanta un’esperienza di oltre 100 anni. Con motivazione e passione (grazie anche a WWF Svizzera, Fondazione SILVIVA, il gruppo di coordinamento e il supporto de L’alberoteca) l’apprendimento all’aria aperta si diffonde e si concretizza per sempre più allieve e allievi.
Per maggiori informazioni: www.insegnareallariaaperta.ch
Apprendere e insegnare all’aria aperta è bello e piacevole, ma i benefici vanno oltre questa visione romantica. La ricerca scientifica ha dimostrato che questa pratica è ricca di vantaggi. In primo luogo troviamo la salute, sia mentale che fisica. Chi impara o insegna fuori ha modo di muoversi di più, allenando anche motricità fine e globale. Inoltre, si è osservato che i problemi emotivi e comportamentali tendono a diminuire trascorrendo più tempo all’esterno. I risultati scolastici di chi apprende sono molto positivi, in particolare si nota un miglioramento nella memorizzazione e nella risoluzione di compiti complessi, migliori competenze linguistiche e più interesse per le materie STEM. Un altro vantaggio riguarda il maggiore contatto con la realtà, che aiuta a rendere gli argomenti trattati più significativi. Inoltre, spazi d’apprendimento variegati possono rispondere meglio ai bisogni diversificati delle classi. È dimostrato che l’apprendimento all’aria aperta aiuta a sviluppare un legame con la natura e il territorio e si presta bene per trattare temi ambientali favorendo così una società più sostenibile. Quando si impara di fuori, la motivazione allo studio, la resilienza e l’autoregolazione aumentano, per uno sviluppo completo delle competenze personali. Anche riguardo alle competenze sociali ci sono vantaggi: apprendere all’aperto aumenta la fiducia in sé e nell’altro e permette di migliorare la capacità di lavorare in squadra perché le attività all’esterno tendono a essere meno individuali. Per finire, fare scuola all’esterno favorisce lo sviluppo di competenze chiave per il 21° secolo, formando così adulti di domani che saranno in grado di far fronte alle sfide future.
Tra i vari atelier della giornata di scambio c’era quello di Katharina Schaden che, con il suo progetto Der Wald ruft (Il bosco chiama), insegna a bambine e bambini la lingua tedesca tra i boschi di Brè ispirandosi ai principi montessoriani. I e le partecipanti all’atelier, così come le bambine e i bambini a cui Katharina insegna regolarmente, hanno avuto modo di avvicinarsi al tedesco in un contesto molto disteso, attraverso canzoni e giochi che comprendono elementi naturali per dare un significato reale alle nuove parole apprese e attivando sensi ed emozioni.
Katharina dice: «In Ticino è comune pensare che il tedesco sia una lingua molto difficile da padroneggiare. Sono convinta che se i giovani ticinesi avessero l’occasione di avvicinarsi al tedesco sin da piccoli, avrebbero un’altra percezione di tale lingua. Anzi, oggi molte ricerche scientifiche nel campo della didattica del plurilinguismo ci dicono che l’abilità di imparare una seconda lingua con competenza nativa o quasi è particolarmente alta durante i primi 8-10 anni di vita». Continua dicendo che per lei è più facile insegnare in un contesto reale e naturale piuttosto che in aula perché l’ambiente esterno risulta più ricco di stimoli, oltre che divertente.
Der Wald ruft è quindi un ottimo esempio del fatto che l’aria aperta e la natura si prestano molto bene anche come luogo d’apprendimento per le lingue.
Da dove partire per iniziare a fare lezione all’aperto? Una possibilità è la settimana Scuola all’aperto promossa da WWF e i suoi partner. L’ente invita le e i docenti a iscrivere le proprie classi, di scuola elementare o dell’infanzia, a questa iniziativa che per l’anno scolastico 2023/24 avrà luogo tra l’11 e il 15 settembre. Le classi iscritte riceveranno del materiale didattico e un modello di lettera per i genitori. Ogni classe è poi invitata a fare lezione all’aperto per almeno una mezza giornata durante il corso della settimana, ma è anche possibile stare all’esterno tutta la settimana e trattare ogni disciplina a cielo aperto. Sarà possibile stare nel cortile della scuola o cogliere l’occasione per visitare un posto nuovo, andare nel bosco o in città. Insomma, questa iniziativa invita a uscire lasciando un ampio margine di scelta riguardo a come, dove e quando svolgere le lezioni all’aria aperta. All’esterno ci sono svariate occasioni d’apprendimento e di sviluppo di competenze e chissà che docenti, allieve e allievi non ci prendano gusto e decidano di uscire anche in altri momenti dell’anno. Maggiori informazioni sono disponibili su wwf.ch/scuola-all-aperto.