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Statuto S, misure per alzare il tasso d’impiego

Semplificare il riconoscimento delle qualifiche, aumentare le iscrizioni agli uffici regionali di collocamento e migliorare la cooperazione fra Confederazione, Cantoni e parti sociali. Sono alcune delle misure presentate mercoledì dal Consiglio federale per rafforzare l’integrazione nel mercato del lavoro dei titolari di statuto S. Un incaricato avrà inoltre il compito di consolidare i contatti con il mondo imprenditoriale. A fine aprile erano circa 65’000 le persone con questo documento in Svizzera, provenienti dall’Ucraina, e il loro tasso di occupazione era di poco superiore al 24%, a fronte di un tasso di occupazione medio del 70%.

Anche se questo statuto è orientato al ritorno in patria, è necessario portare al 40% entro la fine dell’anno la quota d’impiego per sgravare l’assistenza sociale, ha sottolineato il ministro di Giustizia e Polizia Beat Jans in conferenza stampa a Berna, precisando che è un obiettivo ambizioso. Anche perché c’è una grossa rotazione: molti i rientri in Ucraina, molti gli arrivi; il che rende difficile raggiungere la quota. Grazie alle qualifiche acquisite, gli interessati potranno fornire un contributo alla ricostruzione del loro Paese una volta tornati. “Le misure decise non necessitano di alcuna modifica legislativa e possono entrare in vigore subito”, ha aggiunto Jans, invitando i media a dare una mano al raggiungimento dell’obiettivo, scrivendo e parlando di ucraini intraprendenti. A loro volta, gli stessi imprenditori e i titolari di statuto S possono contribuire.

Interpellato, Jans ha risposto che un gruppo di lavoro è stato incaricato dal governo a valutare la possibilità di modificare lo statuto. L’Esecutivo consulterà il rapporto in merito ed esaminerà la situazione internazionale – alla luce anche della conferenza di pace organizzata dalla Svizzera – prima di pronunciarsi in autunno. ATS