Svizzera

Nel menu l'imposizione del telelavoro dei frontalieri

A Palazzo federale tre giorni di sessione speciale. Come piatto forte del Consiglio nazionale smart working ma anche Iva sulla benzina

In sintesi:
  • Sotto la lente pure i privilegi di cui godono i consiglieri federali, tra cui la loro rendita a vita
  • Al vaglio anche un'iniziativa (di Fabio Regazzi) che chiede l'applicazione dell'Iva ridotta anche sull'elettricità
Se ne parla a Berna
(Ti-Press)
15 aprile 2024
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Prendono avvio oggi, lunedì 15 aprile, i dibatti al Consiglio nazionale nel quadro della Sessione speciale che si concluderà mercoledì, 17 aprile. L'obiettivo è il disbrigo di un numero considerevole di atti parlamentari.

Tema principale oggi all'esame dei deputati è la legge federale sull'imposizione del telelavoro in ambito internazionale, approvata dal Consiglio federale all'inizio di marzo. L'obiettivo? Garantire che il telelavoro dei frontalieri possa continuare a essere tassato in Svizzera, sull'esempio delle soluzioni già negoziate con la Francia e l'Italia.

Come noto, in seguito alla pandemia in Svizzera è aumentato fortemente il ricorso al telelavoro, una tendenza che per l'esecutivo lascerà un segno duraturo sul mondo del lavoro. Ciò vale anche per i frontalieri, il cui impiego a domicilio va però a cozzare contro il diritto fiscale.

Le convenzioni per evitare le doppie imposizioni prevedono infatti che l'attività lavorativa dipendente venga tassata nello Stato in cui si è svolta fisicamente. Col telelavoro sarebbe dunque competente il Paese di residenza dell'impiegato e non quello dove ha sede il datore di lavoro. Per risolvere l'inghippo, la Svizzera ha negoziato accordi con Roma e Parigi. Grazie a queste intese il telelavoro di un frontaliere può continuare a essere imposto in Svizzera fino a un certo limite (in Italia fino al 25% del tempo di lavoro annuale, in Francia fino al 40%). La nuova normativa federale permetterà di creare le relative basi legali a livello nazionale.

La commissione preparatoria del Consiglio nazionale ha approvato il disegno all'unanimità: l'evidente aumento del telelavoro, ravvisabile in particolare nel terziario, impone una chiara regolamentazione in questo settore. La commissione si discosta dal disegno del governo soltanto per quanto riguarda l'imposizione dei marittimi, propendendo per il mantenimento del diritto vigente.

Privilegi del governo e Iva sulla benzina

In seguito, i parlamentari dovranno affrontare tutta una serie di interventi di pertinenza del Dipartimento federale delle finanze e della Cancelleria federale, nonché diverse iniziative parlamentari. Una mozione chiede per esempio di ridurre i privilegi di cui godono attualmente i consiglieri federali, tra cui la rendita a vita pari alla metà dello stipendio annuale che ammonta a circa 460mila franchi, oppure una riduzione dell'Iva sulla benzina a partire da una certa soglia di prezzo (mozione del democentrista ticinese Piero Marchesi).

Un'iniziativa parlamentare di Fabio Regazzi (Centro/Ti) domanda invece di applicare l'Iva ridotta anche sull'elettricità per alleggerire i costi per le famiglie e le piccole e medie imprese.

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