Nel 2023 due casi di intossicazione acuta di api

Nel 2023 il Servizio sanitario apistico ha ricevuto quindici segnalazioni di casi sospetti di intossicazioni delle api, in due dei quali è stata confermata una grave intossicazione acuta da pesticidi. Come precisa il Servizio apistico, grazie alle attuali normative sulla protezione delle api, tali casi si verificano quando vengono utilizzati prodotti fitosanitari vietati o non vengono seguite le modalità di impiego.

Nel primo caso, che ha coinvolto 81 colonie di api, l'evento si è verificato dopo un applicazione del dimetoato, un insetticida non autorizzato da diversi anni. La seconda intossicazione è stata causata da un'irrorazione di Spinosad in una piantagione di nocciole: in questo caso, l'Ufficio federale della sicurezza alimentare e di veterinaria aveva rilasciato un'autorizzazione d'emergenza, vietando però l'uso su piante con melata, importante fonte di cibo per le api facilmente riconoscibile dalle foglie lucide e appiccicose. Un aspetto che, purtroppo, è stato trascurato prima dell'applicazione. «Per i prodotti fitosanitari tossici per le api, come lo Spinosad, si applicano i requisiti di protezione delle api SPe 8», spiega Marianne Tschuy del Servizio sanitario apistico, che aggiunge: «Per proteggere le api e gli altri impollinatori, è essenziale seguire le modalità d’impiego e non utilizzare prodotti vietati».

Oltre alle due intossicazioni confermate, le morti in altri cinque casi sospetti sono state causate dal virus della paralisi cronica delle api. I sintomi di questa infezione virale sono molto simili a quelli dell'intossicazione. In quattro casi, le numerose api morte potevano essere imputate a un'elevata carica di Varroa e in due casi al freddo. Negli ultimi due, la causa del danno alle api è rimasta non chiara nonostante le analisi di laboratorio e i chiarimenti.