Svizzera

Antisemitismo: richiesto un piano di azione nazionale

Dopo i fatti di Zurigo, dove un quindicenne svizzero di origine tunisina ha ferito gravemente un ebreo ortodosso di 50 anni

Non più!
(Keystone)
6 marzo 2024
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In seguito all'aggressione di un ebreo ortodosso avvenuta sabato a Zurigo, il segretario generale del Coordinamento intercomunitario contro l'antisemitismo e la diffamazione chiede che si faccia di più. Esprimere solidarietà e condannare l'atto non è più sufficiente, aggiunge.

"Ora attendiamo misure più concrete", ha dichiarato Johanne Gurfinkiel in un'intervista diffusa da ArcInfo e Le Nouvelliste. "Dobbiamo agire e proporre un piano d'azione nazionale", precisa.

Chiede anche di investire maggiori risorse nella prevenzione e sensibilizzazione a scuola, nelle amministrazioni e negli ambienti politici. "Ciò significherebbe, per esempio, introdurre nelle scuole moduli specifici dedicati alle grandi questioni sociali attuali, come l'antirazzismo, l'omofobia, il sessismo e l'antisemitismo", indica. "Un approccio di questo tipo [...] risolverebbe già una serie di problemi".

Modus operandi più aggressivo

Gurfinkiel sottolinea l'aumento "massiccio" degli atti antisemiti in Svizzera negli ultimi anni, "esplosi ulteriormente dopo il 7 ottobre e l'inizio del conflitto tra Israele e Hamas". Nella sola Svizzera francese, nel 2023 sono stati registrati quasi 1’000 casi, con un aumento del 68% rispetto all'anno precedente, aggiunge.

Nota inoltre che il modus operandi diventa sempre più aggressivo. "La questione quindi non era più tanto se un tale evento si sarebbe verificato, ma piuttosto quando si sarebbe verificato".

All'inizio di febbraio, il Consiglio federale ha annunciato che avrebbe elaborato con i Cantoni una strategia e un piano d'azione contro il razzismo e l'antisemitismo. Vuole anche esaminare la possibilità di istituire un nuovo delegato per lottare contro questi fenomeni.

Sabato sera, a Zurigo, un quindicenne svizzero di origine tunisina ha ferito gravemente un ebreo ortodosso di 50 anni. Ha rivendicato la responsabilità del suo atto in un video in cui solidarizza con lo Stato Islamico (Isis).

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