Svizzera

Berna vuole investire 987 milioni nella promozione culturale

Il Consiglio federale ha approvato il messaggio per il periodo 2025-2028: si tratta di 14 milioni in meno rispetto al progetto originario

Cinema a Losanna
(Keystone)
1 marzo 2024
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Per il periodo 2025-2028 il settore della cultura dovrebbe beneficiare di 987 milioni di franchi, 14 milioni in meno rispetto al progetto originario a causa delle difficoltà finanziarie della Confederazione.

È quanto prevede il messaggio approvato oggi dal Consiglio federale alla cui elaborazione, ha sottolineato davanti ai media la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, hanno partecipato, per la prima volta, Cantoni, Comuni e associazioni culturali.

Prospettiva nazionale

Questa somma, più o meno in linea con quelle concesse nel recente passato, andrà suddivisa fra Pro Helvetia, l'Ufficio federale della cultura e il Museo nazionale svizzero, ha puntualizzato la "ministra" giurassiana che ha parlato anche di un nuovo orientamento della politica culturale elvetica che intende affrontare le sfide future in una prospettiva più "nazionale".

Sei campi d'azione

Sei i campi d’azione individuati, ha poi aggiunto la consigliera federale socialista, destinati a gettare le basi per una più stretta collaborazione e un maggiore coordinamento nella politica culturale in Svizzera nel rispetto delle competenze dei diversi attori: cultura come settore occupazionale, aggiornamento della promozione della cultura, trasformazione digitale nella cultura, cultura come dimensione della sostenibilità, patrimonio culturale come memoria vivente e collaborazione nell’ambito della cultura.

Retribuzioni eque e protezione sociale

Per ogni campo d’azione, ha affermato la "ministra" socialista, sono stati definiti dei punti chiave. La Confederazione intende ad esempio garantire una retribuzione adeguata agli operatori culturali e migliorare le loro condizioni di lavoro, nonché rafforzare le pari opportunità.

Stando a Baume-Schneider, la pandemia di coronavirus ha fatto emergere le particolari condizioni di "precarietà" di chi opera nella cultura, contraddistinte sovente da contratti di lavoro a tempo determinato e copertura assicurativa insufficiente. Bisogna fare in modo che questa situazione migliori per chi opera nel settore, ha spiegato.

Promozione cinema svizzero

La Confederazione vuole inoltre adoperarsi per sostenere tutte le fasi del processo di creazione culturale, ha aggiunto la consigliera federale. Si tratta insomma di accompagnare tutto il processo creativo, dall'inizio alla fine, occupandosi anche della sua diffusione. Vogliamo inoltre sostenere in particolare la promozione in Svizzera del nostro cinema, e non solo all'estero dove dominano le produzioni internazionali, ha sottolineato la giurassiana.

Musicisti, migliori retribuzioni

In merito alla digitalizzazione, la Confederazione intende sostenere questa trasformazione tenendo conto dei nuovi formati digitali e ibridi di produzione, diffusione e mediazione.

A tale riguardo, per Baume-Schneider sarà necessario intavolare discussioni affinché i musicisti svizzeri possano guadagnare di più dalla loro produzione fruibile online: al momento, piattaforme come Spotify pagano meno di un centesimo per ogni canzone ascoltata.

Plurilinguismo

La Confederazione si attiverà anche per promuovere la sostenibilità nel settore culturale – in particolare per quanto attiene alla cultura della costruzione, ha specificato la "ministra" socialista –, e ampliare l’accesso alla cultura.

A tale proposito, Baume-Schneider ha ricordato la promozione del pluringuismo, un elemento che caratterizza la Svizzera. Nei prossimi anni, ha aggiunto, la Confederazione intende continuare a promuovere gli scambi linguistici fra regioni mettendo a punto una specie di programma Erasmus.

Come spiega il messaggio, Berna intende in particolare promuovere l'italiano e il romancio nelle altre aree linguistiche, per tenere conto della maggiore mobilità sociale. Per il romancio s'intendono mettere a disposizione corsi di lingua e per l'italiano maggiori possibilità di conseguire una maturità bilingue.

Infine, ha spiegato Baume-Schneider, intendiamo salvaguardare, sviluppare e valorizzare il patrimonio culturale materiale, immateriale e digitale della Svizzera e trattare in modo trasparente il patrimonio culturale storicamente problematico.

Circa quest'ultimo aspetto, Baume-Schneider ha ricordato le ricerche sulla provenienza delle opere d'arte rubate dai nazisti o quelle frutto di spoliazioni in epoca coloniale. La Confederazione metterà a disposizione una piattaforma online, mentre a breve una commissione di storici indipendente incomincerà a lavorare su questi temi.

Cultura, vitale per società ed economia

All'inizio del suo intervento, Baume-Schneider ha parlato della cultura quale "elemento vitale" per il nostro Paese in un contesto di crisi come quello che stiamo attraversando. La cultura contribuisce a una società aperta e alla coesione sociale, favorisce la libertà di espressione e di critica, aspetto quest'ultimo centrale per una democrazia come la nostra.

Quanto alla sua importanza economica, la "ministra" socialista ha ricordato che nel settore sono attive 64mila imprese, pari al 10,4% del totale: vi lavorano 268mila persone, ossia il 5,4% delle persone attive in Svizzera.

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