Il bilancio stagionale dei rossocrociati lascia ben sperare in chiave iridata: 5 vittorie e 20 podi, di che puntare legittimamente in alto
Non manca certo la fiducia, alla squadra svizzera maschile, in una rassegna iridata che i rossocrociati prendono di petto, forti di una selezione che li pone potenzialmente sul podio in ogni disciplina, discesa, superG, gigante, slalom, parallelo e combinata. Con 5 vittorie e 20 podi c’è di che fare dimenticare il disastroso bilancio della passata edizione di Are (nessuna medaglia).
Il gruppo rossocrociato è molto omogeneo, in grado di brillare in più. Loïc Meillard può farsi valere in combinata e in gigante. Nella velocità fari puntati su Beat Feuz e Mauro Caviezel. Il grigionese deve dimostrare di aver superato l’infortunio di gennaio a Garmisch (trauma cranico e lesione legamentosa al ginocchio). La gara è in programma sabato, il tempo per prepararsi c’è. Il bernese (duplice trionfatore sulla Streif) punta alla terza medaglia iridata della carriera dopo l’oro di St. Moritz del 2017 e il bronzo di Vail del 2015. A suo agio su ogni tipo di tracciato, Feuz non conosce la pista “Vertigine”, per cui dovrà per forza dedicare più attenzione alle discese di allenamento che lui è solito usare “solo” per affinare i passaggi cruciali.
Secondo a Kitzbühel e terzo sabato a Garmisch, sempre più impressionante nella velocità, Marco Odermatt si profila come un outsider in superG, tanto da inserirsi tra i favoriti. Salito sul podio a sei riprese, il nidvaldese ha quanto serve per fare un colpaccio
È però in gigante che la Svizzera sembra disporre degli argomenti di squadra più validi. Delle sei gare della stagione, cinque volte gli elvetici sono saliti sul podio. La punta di diamante è il già citato Odermatt, ma Justin Murisier, Loïc Meillard e Gino Caviezel sono tutto fuorché semplici comprimari
In slalom, il trascinatore è Ramon Zenhäusern, forte di tre podi comprensivi dei due secondi posti ottenuti di recente a Chamonix. Tra i paletti stretti, però, le insidie non mancano. Buon per la Svizzera che nella faretra ci siano altre frecce accuminate: Luca Aerni e Loïc Meillard su tutti, e uno tra Daniel Yule, Tanguy Nef e Sandro Simonet che si contenderanno il quarto pettorale rossocrociato.