CALCIO

È il momento di rompere il ghiaccio anche con il Grasshopper

Il Lugano di Mattia Croci-Torti va a Zurigo per affrontare una squadra contro la quale ha raccolto un solo punto in due partite e che ha un nuovo tecnico

12 aprile 2024
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Nei primi due confronti di questa stagione, contro il Grasshopper il Lugano ha ottenuto una sconfitta e un pareggio. Gli zurighesi possono essere definiti una “mini” bestia nera. Se poi si aggiunge che durante la settimana vi è stato un cambiamento sulla panchina delle cavallette, il tutto diventa ancor più difficile, problematico, ma comunque non impossibile. Il Lugano arriva da una serie positiva (sette partite senza sconfitte in campionato, più una in Coppa) e parte quindi sicuramente da favorito. Come dicevamo, Marco Schällibaum mercoledì ha preso il posto di Bruno Berner come mister del Gc, avvicendamento voluto dal club zurighese per dare una scossa alla squadra che naviga nelle ultime posizioni in classifica. Se l’ultimo posto sembra assegnato allo Stade Losanna, per evitare la penultima poltrona in classifica a fine stagione e il relativo spareggio con la seconda di Challenge League, i tempi sono brevi.

«Conosco Marco molto bene, prima di essere un bravo allenatore è una persona splendida, con cui ho passato uno stupendo periodo a Chiasso. È sempre un piacere rivederlo, ma con tutta sincerità ci sentiamo spesso. È sempre il primo a mandare messaggi quando c’è da fare degli auguri, e io faccio altrettanto per i suoi successi che non sono pochi. Una promozione con l’Yverdon, un’altra con il Bellinzona, un allenatore con i fiocchi, un mister che in questo momento della vita è un leone ferito, dopo l’abbandono nel canton Vaud. Un allontanamento che gli ha fatto male, conoscendolo sarà molto carico».

Una sfida che i bianconeri dovranno affrontare con quattro assenze: lo squalificato Hajdari e gli infortunati Hajrizi (per lui stagione finita), Berbic e Vladi. Una difesa da rifare, con il punto fisso Mai e con il ballottaggio tra El Wafi e Doumbia. A proposito del 31enne giocatore della Costa d’Avorio, Croci-Torti si esprime su qual è la posizione nella quale preferisce vederlo, a centrocampo o in difesa... «Doumbia è un centrocampista centrale, io personalmente lo vedo molto meglio lì. Non dimentichiamo che veniva da un lungo periodo di inattività, non giocava da ottobre, era reduce da un brutto infortunio e stava osservando il Ramadan. Il ruolo di difensore era meno dispendioso di energia, ha risposto alla grande alle mie scelte. So che è un prezioso jolly, ma continuo a ritenerlo un centrocampista».

Centrocampo tutto da scoprire, con molti giocatori in lizza per partire come titolari. Uno in particolare, nelle ultime settimane è stato molto chiacchierato, si parla del capitano Jonathan Sabbatini, non sempre titolarissimo. Per Croci Torti non esiste un “caso”, anzi... «Parliamo di un giocatore che nelle ultime due partite è partito dal primo minuto. Sono discorsi che mi dispiacciono, fanno scendere l’importanza che il capitano ha all'interno di questa squadra. Alcune volte ho fatto altre scelte, non ho premiato lui. Ma siamo alla fine di aprile e anche quest'anno è il giocatore con più minuti di gioco, con più presenze in campo. Poi sapete quanto sia importante per me la gestione di chi non gioca dall’inizio, per poter vincere le partite nel secondo tempo. Lui è un giocatore che si aspetta di giocare titolare, ma con grande professionalità ha mostrato di essere una pedina importante anche quando entra a partita in corso. Quando è stato chiamato in causa, ha risposto presente, mi mette in difficoltà giornalmente. Non voglio parlare di contratti, non compete assolutamente a me. Io posso solo elogiarlo per l’impegno, per la professionalità, perché in fin dei conti a questa squadra e al sottoscritto dà una mano da una vita».

Tornando sulla partita con le cavallette, il tecnico bianconero si esprime in questi termini... «Anche se c’è stato un cambio di allenatore, tatticamente e tecnicamente non vedo grossi cambiamenti. All’inizio sarà una squadra che vorrà far vedere una reazione. Il Gc non è una brutta squadra, anzi è una di quelle che ci hanno messo di difficoltà. Non dovremo mai peccare di arroganza. Dobbiamo rimanere umili. Questa settimana ci siamo allenati molto bene, tenendo alta la tensione e la concentrazione. Ho cercato di far capire ai ragazzi che finora abbiamo fatto qualcosa d’importante, ma che non abbiamo ancora raggiunto nulla. Se vogliamo rimanere nelle zone alte della classifica, bisogna spingere in settimana e poi quando si va in campo. Gli allenamenti di martedì e mercoledì sono stati veramente importanti, ho visto tanta, tanta intensità e qualità. Tutti vogliono un posto in squadra, è bello così. La concorrenza è forte, dobbiamo rimanere sul pezzo e se si vuole rendere al massimo durante le partite, il lavoro settimanale diventa fondamentale».

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