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‘Ci siamo andati vicini. Ma, alla resa dei conti, non basta’

Ad archiviare la stagione della Spinelli Massagno è il presidente Fabio Regazzi. Giocatore per giocatore (e coach), ecco le valutazioni di fine anno

Alla resa dei conti, l’Olympic si è rivelato una spanna sopra
(Ti-Press)

Un presidente, Fabio Regazzi, deluso a non finire dopo la sconfitta in gara 4 che ha sancito il trionfo dell’Olympic a spese della ‘sua’ Spinelli. «Sono uno che non riesce ad accettare le sconfitte, è un mio difetto; non ci riesco proprio, in qualunque campo le subisca – ammette Regazzi –. Sono demoralizzato, inutile nasconderlo».

Un trofeo, la Supercoppa, ma due semifinali e una finale perse: bilancio? «Mi spiace tornare sull'argomento, ma almeno una competizione dovevamo vincerla: era il nostro obiettivo stagionale, e abbiamo investito non poco per raggiungerlo. Ci sono anche gli avversari con cui dover fare i conti, è vero. Che hanno avuto un qualcosa in più, un qualcosa che per l’Olympic è oramai routine». Eppure? «Eppure ci siamo arrivati vicini, come in altre occasioni, per esempio nella semifinale di Coppa a Friborgo senza Marko Mladjan, mentre in Coppa della Lega abbiamo fatto la peggior gara stagionale. Il passaggio di Dusan Mladjan a Jurkovitz nell’ultimo minuto su rimessa per me è diventato un incubo inaccettabile. Ma è così...».

Cosa vi è mancato? «Direi che, come abbiamo anche visto a Nosedo in stagione, con gli effettivi al completo siamo stati alla pari. Però in questa serie con il Friborgo, soprattutto nella prima sfida, la vittoria era lì da prendere: non ci fosse stato anche quel tecnico assurdo di Jeanmonod a Williams a 8’ dalla fine, chissà... Ma, malgrado ciò, la palla per vincere era nostra.

C’è delusione anche per certe squalifiche e falli tecnici... «Certamente, i giocatori devono giocare e rimanere concentrati. Gli arbitri non c’entrano: vanno lasciati fare e poi, semmai, è il coach a prendersi il tecnico, non chi sta giocando. Di errori ne commettono tutti, arbitri compresi, è inutile recriminare dopo un fischio, per indigesto o anche sbagliato che sia».

Cosa riserverà il futuro alla società, considerato che la prossima stagione praticamente inizia... lunedì? «Ci troveremo, comitato e allenatori; faremo un bilancio della stagione e guarderemo avanti. Vogliamo riprovarci, è chiaro, però sempre facendo il passo secondo la gamba. Abbiamo bisogno di trovare ulteriori investitori affinché il nostro progetto possa realizzarsi. Sarà un’estate molto importante... A ogni buon conto vogliamo continuare anche per dare valore e stimoli al nostro settore giovanile, che è florido e importante. Il futuro della società deve guardare pure ai giovani, e quindi spero di tornare a giocarci la finale».

Le pagelle

Da Williams (il migliore) a Marko Mladjan (il peggiore): la stagione dei massagnesi in note

Dusan Mladjan: topscorer della squadra, con alti e bassi, non sempre sul pezzo quanto sugli arbitri. Ha fornito il suo apporto, che poteva essere anche migliore se avesse pensato solo a giocare: imprevedibile quanto ondivago, ma sempre una pericolosa incognita per tutti. Voto: 5-
Williams:
pedina fondamentale, neutralizzatore dell’avversario migliore, efficace in regia come a rimbalzo, e nel leggere le difese, l’uomo ovunque. Voto: 5,5
Marko Mladjan:
valore indiscusso, da 5,5, ma con un atteggiamento sul campo che ha spesso penalizzato la squadra: la sua squalifica pesa come un macigno sull’esito della sfida finale. Voto: 3
Dunans:
una guardia efficace, molta energia in campo, un 10 di efficienza ma solo un 59% nei liberi, e qualche partita molto ondivaga, ma utile alla squadra. Voto: 5
Clanton:
la montagna da scalare per gli avversari, efficace con 10 rimbalzi e 13 punti di media, ma solo il 60% da sotto e il 36% nei liberi; troppo poco per un centro. Bravo a caricare di falli l’avversario e buon passatore, ma qualcosa in più doveva dare nei 28’ di media. Di più non poteva stare in campo. Voto: 5-
Martino:
bella crescita, fino ad andare in doppia cifra, oltre a una buona difesa e a una regia oculata. Crescita costante e molto fosforo per la squadra. Voto: 5+
Solcà:
qualche infortunio di troppo per l’economia della squadra. Cresciuto molto in stagione, ha dato buone prestazioni in attacco con 22’ e 10 punti di media, e con buon atteggiamento difensivo. Voto: 5+
Ballard:
arrivato a metà stagione, si è calato nella parte di spalla con grande impegno e determinazione: 23’ di campo, 11 punti e 6 rimbalzi di media nei playoff, con qualche palla persa di troppo. Voto: 5-
Steinmann:
valido apporto in allenamento; un buon tiratore che si è espresso poco per limiti non tutti suoi. Giocatore serio e disponibile. Voto: 4+ di stima
Tutonda:
10' di media e 3 punti nelle due fasi di campionato, si è rivelato utile nel finale di stagione, ma troppo ondivago e svagato nella prima parte. Voto: 4+
Koludrovic:
un giocatore in divenire, dotato di un tiro che spacca, ma il poco allenamento l’ha messo come ultimo rincalzo. Il futuro è comunque suo. Voto: 4+ di stima
Gubitosa:
molti non concorderanno perché non ha vinto, ma crediamo che abbia attenuanti importanti, dagli infortuni alle squalifiche. La squadra ha mostrato più volte un basket di valore e, al completo, la Sam non è stata seconda a nessuno. A volte basta un pizzico di fortuna in più, una volta un atto di coraggio in più nelle scelte, un cambio o un timeout al momento giusto. Ma lo sport è fatto di tutto e di più. C’è da credere che certe teste non siano facili da gestire mantenendo l’equilibrio del gruppo. Voto: 5+

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