La tragedia in Camerun, la crisi russo-ucraina, la sezione femminile al Penitenziario della Stampa, Melide videosorvegliata e Neil Young contro Spotify
Il Camerun piange la morte di otto persone (tra le quali due donne e un bambino) uccise dalla calca a Yaoundé, all’ingresso dello stadio che ospitava gli ottavi di finale della Coppa d’Africa tra i Leoni indomabili e il Comore. La redazione sportiva ha riassunto alcuni dei tragici precedenti, dai 328 morti allo Stadio nazionale del Perù nel 1964 ai 39 dello stadio Heysel di Bruxelles, passando per la battaglia tra tifosi a Port Said, nel 2012, il peggiore disastro nella storia del calcio egiziano.
I venti di guerra in Ucraina con ricaduta in Europa sotto la lente di Bobo Antonini nell’editoriale ‘La civetta di Minerva’, metafora di Hegel che, applicata al conflitto russo-ucraino, rappresenta un invito a una certa prudenza nel considerare ‘inevitabile’ questa guerra.
Melide avrà un sistema di videosorveglianza, ma il ‘Grande Fratello’ opererà da Lugano. Sottoscritta dai due Comuni, la convenzione (temporanea, la Città sta adeguando le basi legali) permette così a Melide di collegarsi alla rete integrata Securcity cittadina. La posa delle telecamere è prevista per la prossima primavera. Ne scrive Dino Stevanovic.
In passato c’era, ma nel 2006 fu chiusa per mancanza di donne detenute. Ora i tempi sono cambiati e per l’autunno del 2023, al Penitenziario della Stampa, è prevista l’apertura di una sezione femminile, undici celle di cui una per detenuta con bambino. Lo ha annunciato ieri il direttore del Dipartimento istituzioni Norman Gobbi. Andrea Manna ha raccolto pensieri e parole del liberale radicale Giorgio Galusero, del socialista Carlo Lepori, di Tamara Merlo di Più Donne, di Roberta Passardi (Plr) e del presidente della commissione del Gran Consiglio che vigila sulle condizioni delle carceri Luca Pagani.
Chiudiamo, riassunta da Ivo Silvestro, con la voce di Neil Young che le canta a Spotify, e più specificamente al podcast ‘The Joe Rogan Experience’ del commentatore tv e comico Joe Rogan, reo – secondo Young – di diffondere false informazioni sui vaccini (hey hey, my my, fake news can never die...).
Buon mercoledì e buona lettura.