Ford Mustang Mach-E AWD, solida energia

Porta un nome importante, centrale nella storia Ford, la Mustang nata nel lontano 1964, e la sua denominazione aggiuntiva Mach-E riprende a sua volta l’appellativo Mach 1 che distingueva la versione più performante della “muscle car” dell’epoca (1968): tanta tradizione viene riunita e incarnata nel più attuale concetto di Suv dinamico dotato di alimentazione elettrica. La soluzione della Casa a stelle e strisce non nasconde in effetti una certa vocazione al dinamismo, ispirato già dallo stesso design con profilo a cuneo e coda rastremata con lunotto inclinato. Forme dunque piuttosto plastiche che non mancano di suggestione, sottolineate dalla stessa assenza delle maniglie delle portiere sostituite da pulsanti a sfioramento.

In prova abbiamo la versione di potenza intermedia completa di due motori – uno per ciascun assale – che realizzano la trazione integrale a ripartizione variabile: scatto e variazioni di velocità non sono a livello di quelli offerti dall’esuberante GT al vertice della gamma, ma non mancano di suggestionare per la corposità della spinta e della rapida progressione verso le andature più elevate. Consentendo un dinamismo anche qui di tutto rispetto, complice pure il peso inferiore di quasi un quintale; come evidenzia lo stesso valore dello scatto da fermo ai canonici 100 km orari un velo al di sotto dei sei secondi. Anche la guida non si discosta più di tanto da quella conosciuta a bordo della versione più performante: è dolce e docilissima alle andature moderate consentendo in ogni istante una rapidissima variazione dell’andatura, forte della coppia istantanea comunque ben robusta. L’erogazione della spinta è al contempo lineare e dosabile con finezza, in modo da non offrire mai “sorprese” anche al conducente meno avvezzo con simili prestazioni.

Il passo di quasi tre metri è ampio, ma permette comunque alla Mach-E di affrontare con sufficiente disinvoltura anche il misto stretto, prediligendo magari un passo rapido ma misurato; sul veloce, invece, l’appoggio solido e la valida reattività nei cambi di direzione – con stabilità ottima – lasciano maggior spazio alla conduzione più rapida. Tra le svariate modalità di marcia non manca, anche qui, la versione più performante idealmente dedicata al circuito chiuso, che lascia più libertà di erogazione ai motori a corrente con coppia più elevata al retrotreno per estendere l’influenza del gas in uscita dalle curve più strette. Ma come su tutti i Suv elettrici, anche il riuscito modello Ford induce in primo luogo al relax, complice tra l’altro l’ottima insonorizzazione. Non manca, in quest’ottica, la possibilità di attivare la guida a pedale unico, apprezzabile per muoversi con brio morbido specialmente in città e nei tratti extraurbani specie con presenza di lievi salite e discese. La batteria al litio offre una capacità di 91 kWh effettivi e permette a questa AWD bi-motore un’autonomia reale di circa 400 km; la ricarica rapida è possibile con potenza di erogazione fino a 150 kW, con recupero 10-80% che richiede 45 minuti.

A bordo, l’ambiente riserva un’accoglienza apprezzabile, con parecchio spazio ben suddiviso tra le due file di sedili e un arredo di valida qualità. La plancia spicca per disegno lineare e impostazione minimalista, con tutti i comandi concentrati sul grande schermo centrale verticale con diagonale spinta a 15,5”: la reattività ai tocchi è notevole e si ha tutto sotto controllo in maniera intuitiva, ma la relativa vicinanza del pannello toglie qualcosa all’ergonomia, richiedendo spesso più attenzione del necessario per focalizzare lo sguardo sull’informazione richiesta. Molto piccolo l’altro schermo dedicato alla strumentazione e visibile attraverso le razze del volante. Comode e ben personalizzabili le poltrone anteriori, ben distanziato il divano posteriore. Nel complesso è soddisfacente anche la capacità di carico, a patto di suddividere i bagagli tra vano posteriore limitato a 402 litri (manca però il passaggio centrale per oggetti lunghi) e pozzetto anteriore da 100 litri.

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