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Così la ‘terapia dei sogni’ aiuta i bambini ammalati

Le storie di Lavinia e Mattia, dei loro tumori, delle loro famiglie e di come i volontari di ‘Make a Wish’ li hanno aiutati

12 marzo 2024
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Un sogno realizzato ogni mese in Ticino. È la magia di Make-A-Wish, che col suo esercito di volontari sparsi in cinquanta Paesi ha già esaudito in Svizzera, nei suoi primi venti anni, 750 desideri di bambini (dai 3 ai 17 anni) affetti da gravi malattie invalidanti. Realizzando un desiderio, l’impossibile diventa possibile e qualcosa scatta dentro la testa di un bambino. La malattia si porta via pezzi di vita, ma per un giorno un bambino può scordarsi di questo fardello, fare il pieno di gioia, sentirsi un supereroe, trovando così più risorse, più coraggio per affrontare il suo percorso.

Misurato l’effetto terapeutico

È come una medicina magica che favorisce il trattamento medico. I medici la prescrivono volentieri, perché recenti studi hanno evidenziato l’effetto terapeutico benefico di un sogno realizzato. Sul bambino e su tutta la famiglia. E la fondazione Make-A-Wish può contare su una rete internazionale per rendere reale un sogno qui o altrove. “Entrare nella vita di un bambino malato è sempre delicato, lo facciamo quando sta meglio. Quando arriviamo doniamo felicità. Ogni volta in cambio ne riceviamo a nostra volta tantissima! Sentiamo che facciamo qualcosa di bello che aggiunge valore alla nostra vita e a quella degli altri”, ci spiega la volontaria ticinese Désirée Della Volta. Tra le decine di bambini che ha conosciuto in dodici anni, ci sono Lavinia e Mattia.

La storia di Lavinia

Da allora i cavalli sono diventati la sua passione

Lavinia aveva sei anni quando si è ammalata di leucemia. Faceva dentro e fuori dal reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale San Giovanni di Bellinzona. Sua mamma Martina Gasparotto ha saputo trasformare la malattia in un gioco, ispirandosi al film di Benigni ‘La vita è bella’. “Eravamo in un vortice, la aiutavo a prendere tutto in modo positivo. Non si andava a fare chemioterapia – racconta – ma a scambiare figurine dei calciatori col dottore”. Lavinia ha giocato, scoperto una nuova passione e vinto. Oggi la tredicenne ha una vita normale. Il suo desiderio, realizzato da Make-A-Wish, è stato un weekend in una scuderia con cavalli acrobatici in Romandia. «È stata la ciliegina sulla torta. Le volontarie, Desirée e Jill, ci sono state vicine in un momento difficile, donandoci momenti felici che non scorderemo mai». Da allora Lavinia ha maturato una passione per l’equitazione con ottimi risultati. «È arrivata seconda in Italia nel suo ambito ‘best rider progetto sport’», precisa con fierezza. Da qualche anno la famiglia si è spostata in Italia, l’incubo della malattia ha mollato la morsa. «Si deve convivere col dubbio che possa tornare, poi penso alle belle persone che abbiamo incontrato e tutto passa».


Lavinia ha maturato una passione per l’equitazione con ottimi risultati

Per famiglie ‘consumate’ dalla costante preoccupazione di un figlio malato, spostare l’attenzione su qualcosa di gioioso è una piacevole tregua che porta allegria a tutti, anche ai fratelli, talvolta trascurati. Rafforza la resilienza e crea ricordi positivi comuni. «Ho visto tanti bambini con malattie croniche invalidanti rifiorire dopo aver realizzato il loro desiderio. È un’esperienza che può dare un indirizzo diverso alla loro vita. Per un bambino di 10 anni appassionato di vela avevamo organizzato una gita in barca a Genova. Oggi sta bene ed è diventato istruttore di vela», commenta ancora la volontaria.

La storia di Mattia

Tra i motori a Imola ritrova il sorriso

Anche Mattia ha visto avverarsi il suo sogno tra i motori a Imola. Un’esperienza fantastica che gli ha fatto scordare, almeno per un weekend, la sua malattia. Aveva poco più di 15 anni quando gli è stato diagnosticato un tumore al cervello. Il 2021 è stato un anno devastante tra intervento e cure oncologiche a Bellinzona. «Era talmente debilitato che non riusciva nemmeno a fare le scale. Da 4 allenamenti settimanali di basket al divano. Ha dovuto digerire tante rinunce, è stata molto dura», racconta sua madre, Orietta Meoli. Quando un bambino combatte contro una grave malattia, la sua vita è ritmata da appuntamenti per le cure, che spesso implicano degenze di settimane, mesi in ospedale. I giochi, lo sport, gli svaghi con gli amici diventano un lontano ricordo. Un desiderio aiuta il bambino a sentirsi più forte, più determinato e capace di combattere. In compagnia dello zio e del cugino, Mattia ha visto realizzato il suo sogno grazie ai volontari di Make-A-Wish: assistere a una gara automobilistica dai box del circuito di Imola. «Si iniziava a vedere la luce in fondo al tunnel ed è stato un premio per lui, per tutti. Qualcosa di positivo a cui aggrapparsi in un periodo davvero nero».


Mattia con la volontaria ticinese di MAW Désirée Della Volta.

Accompagnato da un pilota, Mattia è salito su una Lamborghini arancione, ha fatto un giro del circuito. «L’ho visto di nuovo felice». Da quei giorni sono passati tre anni, oggi Mattia sta meglio. I desideri dei bambini sono veramente straordinari: vedere il mare per la prima volta, allenarsi col calciatore preferito, diventare pompiere per un giorno, volare in elicottero, incontrare una principessa a Disneyland, salire sull’auto preferita, viaggiare sull’Orient Express, nuotare coi delfini, vedere l’aurora boreale… Lo scorso anno, in Svizzera, ne sono stati realizzati 42 grazie all’impegno di volontari – in collaborazione coi medici curanti – e sponsor. Un volto tra tanti torna spesso nella mente di Désirée della Volta: «Ricordo un ragazzo, gravemente ammalato, che pur desiderando un iPhone ha voluto che organizzassimo per tutta la famiglia un viaggio per incontrare i suoi nonni. Non li vedeva da 2 anni. È tornato col sorriso. Dopo qualche mese è mancato», conclude.


Un’esperienza fantastica che ha fatto scordare a Mattia, almeno per un fine settimana, la sua malattia

È come se toccassero il cielo

Diversi medici segnalano bambini ammalati a Make-A-Wish, tra loro anche la dottoressa Alessandra Ferrarini, pediatra e genetista alla Clinica Sant’Anna di Lugano: «Le malattie genetiche sono croniche e sconvolgono su più fronti una famiglia obbligandola a passare attraverso sofferenze e momenti drammatici, che spesso non hanno mai fine. Queste famiglie, abituate alle rinunce, sentono in modo più profondo e intenso la gioia di realizzare il sogno del loro bambino e di vivere momenti felici insieme. Avendo spesso toccato il fondo, è come se toccassero il cielo con un dito. È come se anche i genitori tornassero a essere bambini stregati dalla magia del Natale», spiega la dottoressa. Per i medici, continua, l’impegno è minimo, possiamo segnalare una famiglia e dobbiamo valutare se l’attività è compatibile con la salute del bambino. A tutto il resto pensa Make-A-Wish fin nel minimo dettaglio. «Sono momenti di felicità e spensieratezza in mezzo alla tempesta della malattia. Aiutano le famiglie ad affrontare con più resilienza e coraggio dure sfide, sapendo che le cose belle ci sono ancora», conclude.

Si può aiutare diventando volontari

Fondata nel 2003, da Sofie e Nicolas Müller, Make-A-Wish Switzerland è una fondazione svizzera, riconosciuta per la sua utilità pubblica, con sede a Nyon (canton Vaud). Esaudisce i desideri di bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni che soffrono di malattie gravi invalidanti. Oltre l’85% dei bambini vengono indirizzati a Make-A-Wish dagli staff medici di ospedali pediatrici di tutta la Svizzera. Il rimanente arriva alla fondazione tramite la pagina internet. La fondazione finanzia il suo operato attraverso donazioni, ma si può aiutare anche diventando volontario.

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