A due anni dall’inizio della pandemia, giro fra i Comuni del distretto sui sostegni finanziari nella crisi: chi ha fatto cosa? Con quale riscontro?
Comune che vai, incentivi che trovi. La risposta finanziaria alla crisi dovuta alla pandemia è stata molto eterogenea, come differenti sono state le risposte della popolazione alle varie misure proposte. A due anni dall’inizio dell’emergenza sanitaria, panoramica sugli aiuti messi in campo dai Comuni fra Brogeda e il Ceresio: chi ha fatto cosa? E che riscontro hanno avuto nel Mendrisiotto questi aiuti?
Partiamo dai due poli urbani. Nel 2020, Mendrisio ha varato un credito da 1,08 milioni di franchi per un fondo a sostegno delle micro-attività e del rilancio dell’economia. Sono inoltre stati dilazionati i pagamenti delle fatture emesse dal Comune e dalla Aziende industriali di Mendrisio, prorogati i termini degli acconti di imposta senza conteggiare gli interessi di mora, esteso il termine di pagamento dei conguagli, sospeso il pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico e introdotto il calcolo pro rata per le tasse causali. E se queste ultime misure sono state apprezzate e riproposte nel 2021, diverso il discorso per il fondo, che è stato utilizzato soltanto al 21%, ossia per 231’000 franchi circa. All’interno del pacchetto, il riscontro maggiore l’ha avuto il buono MendrisioVIVA: dei 13’491 inviati, ne sono stati rimborsati ai commercianti 9’201: il 68%. Minore (27’000 franchi) invece l’utilizzo del fondo come contributi per la tassa di utilizzo della rete elettrica, per la tassa per il suolo pubblico e per la tassa base dei rifiuti.
Più ampio il ventaglio di misure messe sul tavolo da Chiasso. Costate in totale 60’000 franchi le misure legate ai pagamenti: dilazione dei termini di pagamento per le fatture comunali; proroga del termine di pagamento degli acconti d’imposta senza conteggio degli interessi di mora; estensione del termine di pagamento dei conguagli d’imposta. E poi, rinuncia dell’incasso di: tassa di occupazione dell’area pubblica per aprile 2020, affitto di aprile e metà maggio 2020 per le attività commerciali che occupano immobili di proprietà del Comune, affitto posteggi comunali per aprile 2020; affitto posteggi zona blu per aprile 2020. Rimborsi: delle carte giornaliere Ffs inutilizzate, di un importo forfettario di 100 franchi ad artigiani e commercianti quale partecipazione alle spese insorte per la consulenza di un fiduciario per la richiesta delle indennità per orario ridotto, su nota pagata. Riguardo alla tassa di occupazione dell’area pubblica, il Municipio ha successivamente deciso di condonarla per tutto il 2020 fino a 6’000 franchi per istante, concedendo la possibilità di ampliarne l’uso gratuitamente.
È stata inoltre accolta la richiesta di una partecipazione ai costi per l’acquisto di materiale di protezione (mascherine, gel, separazioni in plexiglas o simile, sanificatori) a determinate condizioni, per un totale di 105’000 franchi di fondi. Da settembre 2020 a settembre 2021 è stato poi messo a disposizione delle aziende (escluse Ffs, Posta, banche ed ente pubblico) un sostegno per l’assunzione di apprendisti: 1’000 franchi una tantum per ogni giovane assunto. Infine, anche Chiasso ha pensato al buono: 20 franchi a tutti i residenti maggiorenni da spendere in ogni negozio di Chiasso, esclusa la grande distribuzione.
E il riscontro di queste misure? «Per tutte le rinunce da parte dell’ente comunale (incassi degli affitti, della tassa per l’occupazione del suolo pubblico, ecc., ndr), ovviamente nessun problema – ci dicono dal Comune –. Buon successo per la partecipazione ai costi del fiduciario per le richieste di indennità per il lavoro ridotto, come anche per l’acquisto di materiale di protezione». Addirittura «enorme» il successo del buono, mentre «scarso» quello per
programma di investimenti a favore dell’economia locale, in corso e si porta avanti bene.
Fra i più generosi rientra certamente anche il Comune di Stabio: già nel 2020 ha varato un milione di franchi per misure puntuali, dei quali ne sono stati utilizzati sinora 620’000. Vista la buona rispondenza, quest’anno è stato deciso di aggiungere un ulteriore pacchetto da un milione. Nel dettaglio: 40 franchi a tutti i cittadini, minorenni inclusi, da spendere nelle attività commerciali del paese; 2’000 franchi per ogni nuovo apprendista assunto dalle aziende per l’intero tirocinio; 5’000 franchi a ogni ditta che assume un disoccupato domiciliato nel comune; 200’000 franchi per l’assunzione di giovani al primo impiego e di cittadini residenti nelle aziende di Stabio; 100’000 franchi alle ditte che si attivano nella riconversione alle energie rinnovabili, se i lavori vengono svolti prevalentemente da aziende di Stabio; 100’000 franchi di sostegno puntuale a economie domestiche in palese difficoltà. E dato che gli incentivi proposti sono superiori a quelli esistenti, le nuove misure richiedono un aggiornamento del Preventivo 2022. Il Comune inoltre investirà nel tessuto economico e sociale nel 2022 più di 300’000 franchi rispetto a quanto già previsto.
Molto articolato il pacchetto messo in piedi anche a Castel San Pietro. Di «notevole successo» il buono mensile di 20 franchi per i domiciliati in età Avs da spendere per un pranzo negli esercizi pubblici del comune che hanno aderito all’iniziativa, così come il buono sconto del 20% da spendere presso le cantine di vinificazione del comune: il tetto massimo di buoni messi a disposizione è stato esaurito. Nei mesi di chiusura degli esercizi pubblici è stato inoltre distribuito un buono 50 franchi al mese per famiglia e anche questo ha avuto un buon riscontro.
Il Comune ha poi pensato a diverse misure puntuali per persone fisiche o giuridiche che si sono trovate in difficoltà: condono delle tasse rifiuti e di occupazione dell’area pubblica alle aziende; facilitazioni di pagamento su tasse e imposte a persone fisiche e giuridiche; condono interessi di ritardo sul pagamento dell’imposta comunale anno 2020; condono alle attività economiche inquiline di immobili comunali. Misure, queste, poco utilizzate. Notevole il successo invece della distribuzione delle mascherine a tutte le famiglie. «Medio» e «buono» poi il riscontro di altre due misure a carattere sociale. Rispettivamente: l’anticipo dei soldi per la spesa a chi ne aveva bisogno nella fase iniziale del lockdown e la spesa a domicilio per gli anziani e le persone malate che non potevano uscire di casa. Il Comune si è inoltre sostituito provvisoriamente a Tavolino Magico, per quanto riguarda la spesa alle persone in assistenza sociale e ha organizzato, con ottimo successo, la vaccinazione locale per i più anziani. Infine, una misura interessante seppur poco utilizzata, è stato il servizio di accudimento dei bambini in lockdown scolastico.
Fra incentivi e mancati introiti, sono stati complessivamente impiegati 160’000 franchi.
Diametralmente opposto il discorso a Riva San Vitale, dov’è stata varata un’unica iniziativa finanziaria diretta, con la messa a disposizione di buoni da 20 franchi da spendere in attività commerciali nel comune. L’importo erogato è stato di 6’100 franchi. «Si è preferito invece investire in azioni mirate dal carattere sociale» ci spiegano dal Comune. Ad esempio: panettoni consegnati porta a porta a tutte le persone in età Avs, con biglietto d’auguri fatto dai bambini delle scuole e biglietto per partecipare alla lotteria natalizia gratuita. «Poi abbiamo creato il Telefono compagnia: per la fase acuta della pandemia c’era un dipendente comunale che ha telefonato a tutti i fuochi, più volte. Ai bambini dell’istituto scolastico abbiamo regalato matite e fogli da disegno, durante il periodo della scuola a distanza. Poi, in supporto con il Servizio sociale e gli studi medici abbiamo creato un centro vaccinazioni qui, di modo che i cittadini non dovessero andare a Mendrisio o Lugano. Quest’anno abbiamo organizzato un take away per il pranzo di Natale per tutte le persone in Avs. Poi ancora il panettone, stavolta per gli over 80 consegnato dai bambini. Insomma, abbiamo tramutato lo slogan distanti ma vicini in fatti».
Il Comune meno popoloso della zona ha, di riflesso, messo in campo meno misure. A Brusino Arsizio l’ente pubblico si è occupato di: servizio spesa e rete di chiamate giornaliere agli over 65; servizio di ritiro dei rifiuti direttamente a domicilio; servizio di monitoraggio dell’occupazione delle residenze secondarie. Non sono inoltre stati conteggiati gli interessi di ritardo sui crediti fiscali per il 2020, mentre i termini di pagamento per le fatture comunali sono stati dilazionati per 60 giorni. Sono state condonate le tasse per l’occupazione del suolo pubblico (anche per il 2021) e garantito l’esenzione per il 2020 dal pagamento della tassa base per i rifiuti agli esercizi pubblici. Breggia, dal canto suo, è l’unico Comune a non aver introdotto alcun incentivo finanziario.
Nemmeno Coldrerio ha attuato particolari azioni di sostegno finanziario. «A dire il vero – ci dicono dal Comune – vi è stato un tentativo, all’inizio della pandemia, come quello messo in atto da alcuni Comuni del Mendrisiotto di creare un fondo a cui attingere in caso di richieste da parte di cittadini. La pronta reazione delle autorità cantonali e federali che hanno messo in campo diverse misure per aiutare finanziariamente sia le aziende che i cittadini in difficoltà ha bloccato questo progetto». Tuttavia, qualcosa di significativo per alcune persone molto bisognose è stato fatto. Durante il blocco delle attività del Tavolino Magico, il Comune si è fatto carico dei costi per la spesa di generi alimentari ai beneficiari delle tessere. Inoltre, «mediante il Fondo Sociale Comunale abbiamo sostenuto alcuni cittadini che in difficoltà hanno richiesto dei contributi finanziari puntuali per far fronte a delle spese inderogabili». Nel 2020 i costi sostenuti sono stati circa di 17’000 franchi e nel 2021 di circa 3’500. Infine, sono stati sospesi gli interessi passivi per il mancato pagamento delle imposte comunali, come anche le procedure esecutive per il mancato pagamento dei debiti nei confronti del Comune per svariati mesi.
Per quanto riguarda Morbio Inferiore, partiamo dai buoni, in quanto ce n’è uno che rispetto ad altre realtà contempla una clausola particolare. Nell’autunno 2021 ogni domiciliato di qualsiasi età ha ricevuto un buono di 15 franchi spendibile presso una delle attività economiche del comune che avevano dovuto subire delle chiusure durante il lockdown (esclusi quindi i negozi di alimentari). Già a fine 2020 erano stati distribuiti inoltre dei buoni di 20 franchi a tutti gli anziani, per compensare l’annullamento della tradizionale festa a loro dedicata. E neanche questi buoni erano spendibili nei negozi alimentari. Buoni da 50 franchi poi anche ai volontari che hanno collaborato nell’organizzazione dei vari servizi a favore della popolazione. In generale la distribuzione dei buoni ha avuto un buon successo, con un utilizzo di circa due terzi dei buoni distribuiti. Complessivamente i costi a carico del Comune sono stati di circa 60’000 franchi.
Il Municipio ha inoltre offerto alle piccole attività economiche presenti nel comune la possibilità di richiedere un contributo di 100 franchi quale partecipazione ai costi per una consulenza di un fiduciario per affrontare le difficoltà legate alla pandemia e richiedere gli aiuti messi a disposizione da Confederazione e Cantone. Nessuno ha tuttavia approfittato del servizio. «Durante tutto il periodo della pandemia – ci dicono infine dal Comune – sono inoltre state valutate benevolmente le puntuali richieste di facilitazione giunte in particolare dagli esercizi pubblici, come la messa a disposizione gratuita di spazi pubblici o le dilazioni di pagamento».
Vacallo ha attuato delle misure nel 2020, valide fino alla metà dell’anno seguente. Nello specifico: dilazione pagamenti e proroga termini degli acconti di imposta, senza conteggiare gli interessi dei ritardi; due buoni di acquisto da 10 franchi ciascuno a tutti i cittadini (totale: 68’000 franchi) spendibili sul territorio comunale. "I contributi finanziari alle aziende tramite la popolazione sono stati usati nella misura del 75% (ossia 52’000 franchi sui 68’000 stanziati, ndr) – spiegano dal Comune –. Il fatto che nel Comune sono presenti solo piccoli commerci e a breve distanza ci sono grandi centro commerciali ha probabilmente contribuito al mancato uso di una parte dei fondi messi a disposizione."
A Balerna è stato invece costituito un fondo di 300’000 franchi per prestiti a piccole attività economiche, ma poche ditte ne hanno fatto richiesta. Scarso l’interesse dimostrato dalle aziende anche per gli incentivi messi a disposizione per l’assunzione di nuovi apprendisti. Buona (60-70%) la risposta invece alle mascherine in omaggio. Stessa percentuale di utilizzo circa anche per i buoni da 20 franchi consegnati a tutta la popolazione.
Infine, il Comune di Novazzano ha dal canto suo stanziato 100’000 franchi, distribuiti in buoni da 40 a ogni cittadino da spendere sul territorio comunale. Iniziativa alla quale la popolazione ha aderito in massa, tanto che i buoni sono stati quasi totalmente spesi. Quasi inutilizzato è rimasto invece il fondo assistenziale di 3’000 franchi per aiuti sotto forma di buoni alimentari. Nel 2021, invece, sono stati consegnati buoni da 30 franchi alle persone in età Avs, per compensare l’annullamento del pranzo anziani. Per quanto riguarda questi ultimi aiuti, ci dicono dal Comune, i dati sono ancora parziali in quanto c’è tempo fino a fine marzo per spenderli.
Riguardo a questo mosaico, abbiamo infine chiesto un parere anche a Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia del Dipartimento delle finanze e dell’economia. «Fin da subito, la Confederazione, il Cantone e i Comuni si sono mossi in modo complementare mettendo in campo una serie di strumenti mirati per sostenere i cittadini, i lavoratori e le imprese. Sommando le indennità per lavoro ridotto, le indennità perdita di guadagno Corona, i prestiti Covid-19 e gli aiuti nell’ambito del programma per i casi di rigore, in due anni nel solo canton Ticino sono stati iniettati più di 2,5 miliardi di franchi a sostegno dell’economia. Ognuno ha fatto la sua parte dimostrando un grande gioco di squadra». E come si spiegano differenze così sostanziose fra un paese e l’altro? «Anche i Comuni hanno avuto un ruolo fondamentale e, ognuno secondo le sue possibilità ed esigenze, hanno saputo sostenere in maniera concreta le realtà locali. Il sostegno all’economia messo in atto da parte di tutti gli attori è stato fondamentale per attenuare le conseguenze della pandemia».