Devo ammettere che il titolo giusto sarebbe "ma siamo impazziti con gli aumenti?" purtroppo io lo scrivevo già in aprile che avremmo avuto sorprese in autunno, ma così si va oltre il troppo, ho scritto all’on. Berset del problema come alle due associazioni delle casse, Santé Suisse e Curafutura, le risposte sono state molto aleatorie sul fatto dei soliti 341 mio che in Ticino mancano all’appello.
Quando leggo che 14 assicuratori hanno toccato le loro riserve per 380 mio, poco più di quello che mancano a noi mi son fatto alcuni conti; 341 mio per 300mila Ticinesi in 2 anni fanno un contributo mensile di 47 Chf. che è molto vicino all’aumento medio del 10%, dico questo perché l’aumento proposto dagli esperti potrebbe arrivare a oltre 1’200/1’500 Chf. annui per una famiglia di 4 persone, aumento che il nuovo ceto medio basso e i meno abbienti non potranno sopportare.
A questo punto tocca a Santé Suisse e Curafutura trovare la soluzione per sbloccare il tutto o con le riserve (sono lo 0,026%) o con i minori introiti degli assicuratori. Ora vengo al problema dei costi sanitari, il Ticino, citano gli esperti, ha costi superiori, forse è vero ma noi ospitiamo una marea di pensionati d’Oltralpe che vivono qui siccome stanno meglio con il clima ed economicamente ma sono di sicuro un costo sanitario superiore.
Ora veniamo alle conclusioni, 10% di cassa malattia, costi energetici, caro benzina e fluttuazione variabile dei generi alimentari, tutto ciò rischia di portarci a una soglia di povertà a cui lo Stato sociale dovrà far fronte per evitarla, e qui vi rimando a quanto già scritto in aprile e in giugno che a livello federale va fatto un intervento mirato e a livello cantonale riportare a casa i 341 mio, questo se non si vuole creare una crisi sociale che rischia di non più riconvertirsi in vita normale, sì perché oggi il sogno della famiglia, dei figli e della casa si sta allontanando.