Estero

Usa: garantire ‘ora’ accordo di tregua tra Israele e Hamas

Blinken ha esortato Hamas ad accettare ‘senza ulteriori ritardi’ la proposta ‘straordinariamente generosa’ di Israele

(Keystone)
1 maggio 2024
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Gli Stati Uniti sono determinati a far sì che Israele e Hamas concludano "ora" un accordo di tregua associato al rilascio degli ostaggi, ha dichiarato oggi il segretario di Stato Antony Blinken, invitando il movimento palestinese ad accettare la "proposta molto buona" messa sul tavolo. "Siamo determinati a raggiungere un cessate il fuoco che riporti a casa gli ostaggi e ad ottenerlo ora", ha dichiarato Blinken a Tel Aviv, incontrando il presidente israeliano Isaac Herzog. "Hamas deve dire di sì", ha poi dichiarato Blinken ai manifestanti israeliani contrari alla guerra nella Striscia di Gaza che lo hanno accolto calorosamente.

Blinken aveva già esortato martedì Hamas ad accettare "senza ulteriori ritardi" la proposta "straordinariamente generosa" di Israele. Al termine di un incontro odierno con il segretario di Stato americano, il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid, ha sottolineato che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu "non ha scuse politiche per non concludere un accordo per il rilascio degli ostaggi: ha una maggioranza nella nazione, una maggioranza nella Knesset e, se necessario, farò in modo che abbia una maggioranza nel governo".

Il destino degli ostaggi

I mediatori – Egitto, Qatar e Stati Uniti – attendono che Hamas risponda a breve all'ultima bozza di offerta di tregua, che prevede una pausa nell'offensiva israeliana e il rilascio dei detenuti palestinesi in cambio della liberazione degli ostaggi rapiti durante l'attacco del 7 ottobre nel sud di Israele.

Hamas chiede un cessate il fuoco "permanente" prima di poter raggiungere un accordo sul rilascio degli ostaggi, cosa che Israele si è sempre rifiutato di fare fino ad ora, insistendo sulla sua determinazione a condurre un'offensiva di terra a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, considerata l'ultima roccaforte di Hamas e dove attualmente sono ammassati 1,5 milioni di palestinesi, la maggior parte dei quali sfollati a causa della guerra.

In occasione del suo incontro odierno con Netanyahu a Gerusalemme, Blinken ha ribadito l'opposizione degli Stati Uniti a un'offensiva su Rafah, stando a quanto comunicato da un portavoce del Dipartimento di Stato. Il premier israeliano aveva asserito ieri che "con o senza un accordo di tregua", l'esercito israeliano sarebbe entrato a Rafah, nonostante l'opposizione della comunità internazionale, preoccupata per la sorte della popolazione civile palestinese.

Secondo il portavoce americano, Blinken ha anche fatto presente a Netanyahu "l'importanza di mantenere e accelerare" i progressi compiuti, sotto la pressione americana, nel far arrivare gli aiuti nella Striscia di Gaza, dove le Nazioni Unite avvertono di una vera tragedia dovuta alla carenza di cibo.

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