stati uniti

Trump torna in tribunale a New York

Il tycoon: ‘Processo inutile’. Biden tra gli operai: ‘Più tasse ai ricchi’

Donald Trump a processo
(Keystone)

Colletti blu contro colletti bianchi, ‘Joe l'operaio’ contro ‘Don il padrino’. In questo momento della campagna per la conquista della Casa Bianca Biden e Trump non potrebbero essere più distanti. Da una parte il presidente è volato nella sua città natale Scranton, nello stato strategico della Pennsylvania, per rinsaldare i legami con la classe operaia e i borghesi promettendo di alzare le tasse ai paperoni Usa. Dall'altra il tycoon ha partecipato alla seconda giornata dello storico processo a suo carico per i pagamenti a una pornostar e la falsificazione di documenti fiscali, reati che la campagna del presidente intende presentare come lontani dai reali problemi degli americani.

L’attacco

"In questo momento dovrei essere in Pennsylvania e Florida, in North Carolina e in Georgia, a fare campagna elettorale", ha attaccato l'ex presidente prima di entrare in aula accusando Biden di aver orchestrato la persecuzione giudiziaria contro di lui e rivendicando la sua innocenza. "Ho solo pagato un avvocato", ha sostenuto riferendosi ai pagamenti al suo ex faccendiere Michael Cohen.


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La seduta in tribunale

Il processo, che dovrebbe finire prima delle elezioni di novembre, stenta a decollare poiché la scelta dei giurati si sta rivelando più complicata del previsto. Molti si sono ritirati in questi due giorni e tanti altri probabilmente si avviano a fare un passo indietro: troppo divisivo il personaggio da giudicare e troppo alta la responsabilità. "Qui si fa la storia", ha dichiarato una giovane potenziale giurata dopo aver rinunciato al ruolo confessando di "non essere imparziale" e di "essere intimidata" da Trump.

Sonnellini in aula

L'ex presidente non sembra essere appassionato a questa fase del processo tanto che, come ha notato la giornalista del New York Times Maggie Haberman, si è appisolato in alcuni momenti delle due udienze. Un passo falso che gli utenti dei social non hanno perdonato rendendo virali in poche ore i soprannomi ‘Sleepy Don’ - dall'insulto con cui The Donald era solito attaccare Biden - DonSnorleone (‘snor’ in inglese vuol dire russare) o ‘The Nodfather’, dal titolo del celebre film ‘Il Padrino’ con la parola ‘god’ sostituita da ‘nod’ dormicchiare. Intanto i giornali sono tornati a parlare di Melania, assente dai tribunali ma idealmente accanto al marito nel ritenere il processo "ingiusto" e una "vergogna", secondo quanto hanno rivelato fonti vicine all'ex First Lady al New York Times, mentre secondo l'ultimo sondaggio dell'Associated Press solo un terzo degli americani ritiene che Trump abbia commesso un crimine in questo caso ma la metà lo considera "inadatto alla presidenza". I guai al tycoon arrivano però anche da Wall Street dove il suo social media Truth è crollato del 7% dopo l'annuncio del lancio di una piattaforma di streaming tv.


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Joe Biden scende dall’Air Force One

Tra i minatori

Nel frattempo l'81enne commander-in-chief ha trascorso la giornata nell'ex città di minatori della Pennsylvania, uno degli Stati più in bilico e più importanti da conquistare a novembre, dove ha voluto sottolineare il contrasto tra la sua agenda e le politiche pro-ricchi del rivale repubblicano. Alla vigilia della sua visita la campagna ha lanciato uno spot sui social media in cui il cugino di Biden dice che Joe "ama" Scranton e alcuni abiitanti della città attaccano Trump definendolo "egoista". "Questa comunità - ha scritto il presidente su X - mi ha insegnato i valori della famiglia, dell'onestà, del duro lavoro e della lotta per chi è rimasto indietro. Non li ho mai dimenticati".

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