Italia

Uccise e scuoiò un lupo: il processo va avanti

L'uomo è accusato di aver soppresso e appeso l'animale a un cartello. Il suo legale aveva chiesto il proscioglimento dopo il pagamento di una multa

In sintesi:
  • Il fatto risale al 2017
  • Il 34enne è, fra l'altro, uno dei leader delle proteste degli agricoltori
Un giovane lupo
(Keystone )
3 aprile 2024
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Continua a Grosseto (Toscana) il processo a carico dell'allevatore toscano 34enne - nonché leader delle proteste degli agricoltori - accusato di aver ucciso un lupo e poi averlo scuoiato e appeso a un cartello stradale vicino a Monterotondo Marittimo (Grosseto) nel 2017.

L'avvocato dell'uomo, Carlo Valle, aveva presentato un'istanza di estinzione del procedimento al giudice dopo che il suo assistito aveva pagato una multa inflittagli dalla Regione Toscana. Un procedimento amministrativo, che, secondo la difesa, insieme a quello penale avrebbe fatto venir meno la possibilità di proseguire con il processo, per il principio del "ne bis in idem".

Ma il giudice Andrea Stramenga ha respinto ieri, martedì 2 aprile, tale eccezione e stabilito che il processo andrà avanti perché il pagamento della multa non estingue il reato. "Il fatto che tutti gli indizi conducano al 34enne - dichiara in una nota Massimo Vitturi, responsabile Lav, animali selvatici -, peraltro ora leader della protesta degli agricoltori nell'ala più estremista, che rifiuta ogni strategia a tutela dell'ambiente ma insiste per lo sfruttamento senza limiti della natura e degli animali, conferma ulteriormente la necessità che si faccia velocemente giustizia. Non è in ogni caso tollerabile che un atto così violento come quello che Salvatore Fais avrebbe commesso possa restare impunito".

Per la Lav "non sono in dubbio le responsabilità dell'imputato, ma incombe il rischio che il reato ascritto al 34enne cada in prescrizione, un'eventualità inaccettabile".

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