Italia

Mentre c'è chi affetta la colomba, i pasticceri latitano

Il boom di vendite fa lievitare la richiesta di personale. Ma scarseggia la manodopera, specie in Lombardia

Da leccarsi le dita
(Keystone)
1 aprile 2024
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È allarme manodopera per le 54mila pasticcerie e imprese dolciarie d'Italia, di cui 39mila sono artigiane, impegnate nelle ultime settimane nella produzione di uova, colombe e specialità pasquali.

Secondo una rilevazione di Confartigianato, nel settore dolciario aumenta la richiesta di personale ma crescono anche le difficoltà a reperirlo.

Lo scorso anno, su 24'510 persone da assumere per le attività di pasticcieri, panettieri e pastai artigiani (in aumento del 7,5% rispetto all'anno precedente), ben 13'970 sono risultate di difficile reperimento, pari al 57% del totale dei lavoratori necessari alle aziende. La quota di manodopera introvabile nel settore della pasticceria e panetteria è aumentata del 13,9% in un anno.

A livello regionale, i maggiori problemi a reclutare manodopera per le mansioni specializzate in pasticceria, panetteria e produzione di pasta fresca artigianale si riscontra in Lombardia dove non è reperibile il 66,2% delle 4'110 assunzioni previste. Seguono la Sicilia, con 1'870 potenziali assunzioni di cui il 62% difficili da reperire, le Marche dove le pasticcerie non trovano il 62% dei 1'000 lavoratori necessari, il Veneto dove manca il 61,8% dei 1'440 lavoratori richiesti. E ancora, la Toscana (irreperibile il 61,1% dei 1'130 lavoratori richiesti dalle imprese) e l'Emilia Romagna con 2'690 potenziali assunzioni di cui il 61% difficili da coprire.

L'aumento di richiesta di personale da parte delle imprese dolciarie è legato all'incremento dei consumi. Pasqua, in particolare, segna il trionfo delle specialità artigiane tipiche delle tradizioni regionali italiane.

Sulle tavole della ricorrenza pasquale non vi sono soltanto uova e colombe: sono almeno 150 le prelibatezze che nascono da ricette antiche dei territori del nostro Paese, riproposte durante la Settimana Santa dagli artigiani del cibo, che continuano a essere preferite dai consumatori per la genuinità, la freschezza, la tipicità introvabile nei prodotti fatti ‘in serie’.

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