Estero

Cina, ergastolo all'ex capo della Federcalcio per corruzione

Chen Xuyuan è stato riconosciuto colpevole di ‘aver accettato tangenti’. Il mondo del calcio cinese è al centro di una stretta contro il malaffare

Chen Xuyuan
(Keystone)
26 marzo 2024
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L'ex presidente della Federazione di calcio cinese, Chen Xuyuan, è stato condannato alla pena dell'ergastolo per corruzione, nell'ambito di un giro di vite deciso da Pechino contro il malaffare nel calcio nazionale.

Un tribunale della provincia di Hubei lo ha riconosciuto colpevole di "aver accettato tangenti", ha riferito il Quotidiano del popolo, giornale ufficiale del Partito comunista cinese. Tra il 2010 e il 2023, Chen ha approfittato dei suoi incarichi presso la Federazione e altri organismi per "accettare illegalmente somme di denaro da altre persone per un totale di 81,03 milioni di yuan (10,8 milioni di franchi al cambio attuale)", ha riferito la testata.

Chen "ha causato gravi conseguenze per l'industria calcistica nazionale", ha riferito ancora il Quotidiano del popolo. L'ex presidente della Federazione di calcio cinese è apparso a gennaio in un documentario trasmesso in televisione come monito verso la corruzione, confessando di aver accettato soldi da coloro che volevano beneficiare di favori: "I tifosi possono accettare il fatto che la situazione del calcio cinese sia pessima, ma non possono perdonare la corruzione", ha affermato.

Il presidente Xi Jinping è un appassionato di calcio con il sogno dichiarato di poter ospitare e anche vincere un'edizione della Coppa del mondo. Tuttavia, il settore è da tempo al centro di una repressione della corruzione. Negli ultimi anni sono stati rimossi circa dieci alti dirigenti della Federazione, compreso Chen.

Sempre oggi dovrebbero essere annunciati i verdetti su altri quattro importanti casi di corruzione, ha riferito l'agenzia di stampa statale Xinhua. E potrebbero includere quello dell'ex allenatore della nazionale Li Tie, molto vicino a Chen.

Un'altra vicenda che ha scosso il calcio cinese è stata quella del nazionale sudcoreano Son Jun-ho, arrestato dalle autorità lo scorso maggio "con l'accusa di aver accettato tangenti da parte di dipendenti non statali", in base ai media statali, senza fornire dettagli.

Il ministero degli esteri di Seul ha riferito ieri che Son era stato rilasciato ed era tornato a casa. Il calciatore ha giocato per lo Shandong Taishan nel più alto livello professionistico del campionato cinese dal 2021 ed è apparso anche in tre delle quattro partite disputate dalla Corea del Sud durante la Coppa del mondo in Qatar nel 2022.

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