Italia

Nel Varesotto oltre 500 furbetti del reddito di cittadinanza

L'accusa è di aver percepito illegalmente il reddito di cittadinanza per un totale di circa 3 milioni di euro

Inchiesta e carte
(Guardia di finanza)
4 marzo 2024
|

Sono state denunciate più di 500 persone. L'accusa è di aver percepito illegalmente il reddito di cittadinanza per un totale di circa 3 milioni di euro. L’operazione di Polizia economico-finanziaria, come spiegato dalla Guardia di finanza, “è stata avviata sulla scorta di una raffinata analisi di rischio, in linea con la missione istituzionale di controllo della corretta erogazione della spesa pubblica, svolta dai finanzieri del Comando provinciale della Guardia di finanza di Varese, sui soggetti extracomunitari residenti nella provincia percettori del sussidio nel periodo compreso tra il 2019 e il 2023”.

I dati in questione sono stati elaborati tramite l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo e incrociati con quelli dei fruitori di reddito di cittadinanza al fine di individuare i soggetti che, nonostante avessero autocertificato il possesso dei requisiti per accedere al sussidio, erano privi del permesso di soggiorno di lungo periodo oppure risultavano essere sul territorio italiano per un periodo inferiore a 10 anni, elementi necessari per poter richiedere l’accesso al reddito di cittadinanza.

Le Fiamme Gialle hanno denunciato alla Procura rispettivamente di Varese e di Busto Arsizio 346 percettori illeciti, i quali non avevano il requisito del possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo.
In una fase successiva dell’indagine è stato verificato, in particolare, il requisito minimo di permanenza necessario per l’accesso al reddito di cittadinanza dei soggetti extracomunitari presenti sul territorio dello Stato il quale, così come stabilito dal legislatore, risulta essere pari a 10 anni. Le analisi info-investigative, in questione, hanno portato alla denuncia di ulteriori 300 persone.

Gli inquirenti hanno quantificato le somme indebitamente percepite in quasi 3 milioni di euro. Inoltre, per impedire che il danno alle risorse pubbliche fosse portato a ulteriori conseguenze, i finanzieri hanno segnalato le irregolarità emerse anche all’I.N.P.S. che ha così bloccato l’erogazione di circa 2 milioni di euro e ha avviato le procedure per la restituzione delle somme indebitamente percepite.

Le posizioni controllate hanno fatto emergere come i richiedenti avessero presentato delle Dichiarazioni Sostitutive Uniche non veritiere nell’ambito delle quali attestavano falsamente il possesso di tutti i requisiti anagrafici, soggettivi, reddituali e patrimoniali previsti per l’accesso e l’ottenimento del reddito di cittadinanza o, come, avessero omesso di comunicare intervenute variazioni rilevanti ai fini della cessazione dell’elargizione.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔