A lanciare l’allarme è l’Ufficio del difensore civico, presentando il rapporto dell’Osservatorio dei diritti umani
Almeno 52 leader comunitari e difensori dei diritti umani sono stati assassinati in Colombia durante il primo trimestre del 2022. A lanciare l’allarme è l’Ufficio del difensore civico, presentando il rapporto dell’Osservatorio dei diritti umani.
Il documento - riferisce il sito del quotidiano El Tiempo - indica che a gennaio i casi sono stati 13, a febbraio 18 e a marzo 21. I dipartimenti in cui è stato registrato il maggior numero di omicidi di questo tipo sono Cauca (8 casi), Putumayo (7) e Nariño, Arauca e Norte de Santander, con 4 casi ciascuno.
"Gli omicidi contro leader sociali e difensori dei diritti umani colpiscono gravemente le basi della democrazia perché sono coloro che consacrano la propria vita per difendere i diritti delle loro comunità. Per questo, lo Stato non può abbassare la guardia per proteggerli e fornire loro gli strumenti che facilitino il loro ammirevole lavoro", ha sottolineato il Difensore civico colombiano Carlos Camargo.
Quello comunicato dal rapporto è un dato superiore a quello che era stato riportato a fine marzo dall’ong colombiana Istituto di studi per lo sviluppo e la pace (Indepaz), che aveva denunciato 48 omicidi nel primo trimestre dell’anno. Contando i crimini avvenuti fino al 25 aprile, sono almeno 60 i leader comunitari e difensori dei diritti umani uccisi nel Paese nel 2022, secondo Indepaz.