Estero

Gli Stati Uniti lanciano un’azione antitrust contro Google

Il Dipartimento di giustizia accusa la società di ‘soffocare la concorrenza a danno dei consumatori’. La replica: ‘azione profondamente sbagliata’.

(Keystone)
20 ottobre 2020
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New York – Il Dipartimento di Giustizia lancia l'affondo su Google a due settimane dalle elezioni americane. E avvia un'azione antitrust contro il colosso, accusato di "soffocare la concorrenza a danno dei consumatori" e di essere un "monopolio". Google respinge seccamente le accuse: l'azione è "profondamente sbagliata", "non fa nulla per aiutare i consumatori. La gente - spiega Kent Walker, chief legal officer di Google - sceglie di usare Google, non lo fa perché costretta o perché non trova alternative".

All'orizzonte si profila così una battaglia legale fra Washington e la Silicon Valley. Uno scontro che potrebbe avere implicazioni a cascata non solo per Google ma per l'intera industria tecnologica, negli ultimi anni finita nel mirino delle critiche per il suo sconfinato potere, per la sua ricchezza e per l'enorme quantità di dati controllati. Per le autorità americane si tratta di una mossa epocale: l'azione è infatti la maggiore sfida legale avviata contro una società tecnologica da una generazione e un affondo contro quella Silicon Valley criticata da tempo dai repubblicani di Donald Trump.

Il ministro della giustizia William Barr, da mesi in pressing sui suoi uomini per l'avvio dell'azione legale, assicura che l'iniziativa non ha nulla a che fare con i timori di faziosità delle aziende tecnologiche, accusate di sfavorire la destra limitandone in qualche modo la libertà di espressione. Rassicurazioni che, comunque, non sgombrano il campo dai dubbi sulla tempistica dell'azione antitrust così a ridosso del voto e sul fatto che ad aderire all'iniziativa ci siano 11 stati, tutti guidati da repubblicani.

Nella documentazione depositata in tribunale il Dipartimento di Giustizia accusa Google di pratiche anticoncorrenziali e di accordi che le hanno consentito di diventare leader sul mercato delle ricerche online negli Stati Uniti. Google ricorre alle stesse "strategie di Microsoft" per difendere il suo monopolio, aggiungono le autorità facendo riferimento all'altro caso antitrust storico contro il colosso di Bill Gates agli inizi del 2000. Il Dipartimento non indica una strada per risolvere l'abuso di potere di Google ma invita il tribunale a considerare "rimedi strutturali", il che potrebbe significare anche uno spezzatino della società. "Nulla è escluso", affermano le autorità americane.

L'azione antitrust è solo l'inizio della scommessa del Dipartimento di Giustizia contro Google. Potrebbero infatti volerci anni prima che una corte federale stabilisca se Google ha violato o meno le leggi antitrust e, se lo ha fatto, quale potrebbe essere la giusta punizione. Nel caso di vittoria di Google per Washington si tratterebbe di uno schiaffo pesante. La sfida rappresenta comunque per Mountain View un nuovo capitolo della sua storia, iniziata in un garage di San Francisco nel 1998, lo stesso anno in cui il governo americano avviò un'azione antitrust contro Microsoft. Una battaglia conclusasi dopo anni con un patteggiamento.

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