L’associazione dei pendolari lombardi evidenzia la mancanza di abbonamenti ad hoc per chi fa dei giorni di smartworking
L’utenza di Trenord, la società di gestione del traffico ferroviario lombardo, che comprende anche le linee transfrontaliere con il Canton Ticino, lo scorso anno non è tornata sui livelli del 2019. La diminuzione di viaggiatori sui treni lombardi (quarantaquattro tratte, alcune delle quali interregionali con Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, oltre a quelle transfrontaliere) tra il 2019 e il 2022 è stata mediamente del 19%. La linea Chiasso-Como-Milano, la più trafficata in Lombardia, nell’arco temporale preso in considerazione, stando ai dati pubblicati dall’associazione pendolari MiMoAl, ha perso un viaggiatore su dieci. Il calo in percentuale è dunque del 10%, che sale al 12% al collegamento Como-Varese.
I numeri contenuti nel report dell’associazione dei pendolari lombardi sono stati riferiti alla commissione trasporti di Regione Lombardia. Il calo dei viaggiatori, stando ai pendolari, non è riconducibile solo a ritardi e cancellazioni di treni, da anni al centro di feroci polemiche (fatte proprie dei candidati avversari di Attilio Fontana alle elezioni regionali di domenica e lunedì), ma anche a una quota di lavoratori in smartworking, per i quali serverebbero degli abbonamenti ad hoc. Insomma, prevedere abbonamenti per due o tre giorni alla settimana. A proposito di smartworking, dopo la decisione di non rinnovare l’accordo italo-svizzero relativo al telelavoro dei frontalieri dallo scorso 1° febbraio sono aumentati i pendolari dei treni diretti in Canton Ticino.