Economia

Cioccolato svizzero, stabili le vendite, in crescita i prezzi

A fronte di uno smercio sui livelli dell'anno precedente, il 2023 fa segnare un netto incremento del giro d'affari

Nel 2023 in Svizzera si contavano 16 aziende e 4’840 persone attive nel settore
(Keystone)
5 marzo 2024
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Nel 2023 le vendite di cioccolato svizzero sono rimaste quasi stabili in termini di volumi, ma sono salite nettamente in relazione al fatturato, cosa che fa pensare a un sensibile aumento dei prezzi, sulla scia dell'incremento del costo delle materie prime.

Stando ai dati diffusi oggi, martedì 5 marzo, dall'associazione dei produttori Chocosuisse, sono state smerciate 207'800 tonnellate, lo 0,7% in più dell'anno precedente. In calo sono risultate le esportazioni (-0,2% a 150'500 tonnellate) – con i principali mercati che sono Germania, Regno Unito, Francia, Canada e Stati Uniti – mentre il consumo interno è progredito (+3,1% a 57'291 tonnellate).

Il quadro è invece di netto incremento se si considera il giro d'affari: +7,2% a 1,9 miliardi di franchi, con la crescita che ha interessato sia la Svizzera (+6,4% a 0,9 miliardi) che l'export (+7,7% a 1,1 miliardi). Il consumo pro capite è invece sceso dell'1,0% a 10,9 chilogrammi, di cui 6,4 chilogrammi di cioccolato svizzero (+1,7%) e 4,5 chilogrammi di prodotto importato (-4,7%).

La pressione generale sui prezzi e l'aumento del costo del cacao stanno creando problemi ai produttori, argomenta Chocosuisse. «La protezione delle frontiere agricole elvetiche comporta un aumento dei costi di produzione in Svizzera», afferma Beat Vonlanthen, presidente dell'organizzazione, citato in un comunicato.

Le 16 aziende attive nel ramo – due delle quali ticinesi: la Alprose di Caslano e la Chocolat Stella di Giubiasco – davano lavoro nel 2023 a 4'840 persone.

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