L’organo di vigilanza evoca lacune del dispositivo anti-riciclaggio. La società fa un passo indietro sulla licenza bancaria.
Zugo – È improbabile che l'Autorità svizzera di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) conceda una licenza bancaria all'intermediario finanziario Bitcoin Suisse. La società di criptovaluta con sede a Zugo ha immediatamente ritirato la sua richiesta di licenza bancaria.
La Finma ha fatto sapere oggi che la richiesta "non è idonea all'approvazione e che al momento non si prospetta un esito positivo". Secondo i funzionari bernesi sussistono fra l'altro indizi di lacune nel dispositivo di lotta contro il riciclaggio di denaro.
Nuovo tentativo non escluso
Bitcoin Suisse ha reagito rapidamente a questo annuncio, affermando in una dichiarazione separata di aver immediatamente ritirato la richiesta presentata nel luglio del 2019. Un nuovo tentativo non è escluso, tuttavia, una volta che le carenze riscontrate dal regolatore saranno state corrette.
La forte crescita del mercato in generale e di Bitcoin Suisse ha fatto sì che la società si trovi completamente mutata rispetto a quando ha presentato la domanda, ha spiegato ai media il Ceo Arthur Vayloyan. Questi problemi sono da mettere in relazione con la crescita aziendale: basti pensare - ha spiegato Vayloyan - che l'utile 2020 di circa 15 milioni di franchi è decuplicato rispetto a un anno prima. Il presidente della direzione ha inoltre indicato che il fatturato supera i 45 milioni.
Bitocoin Suisse è stata fondata nel 2013 e si definisce pioniera della finanza cibernetica. Ha circa 200 dipendenti e offre un accesso 24 ore su 24 ai più importanti mercati di criptovalute, servizi di custodia e altro ancora.