Ieri il Tribunale amministrativo federale aveva contestato il calcolo dell'importo 'sequestrato' dall'autorità di supervisione dei mercati finanziari
Valuteremo e se caso presenteremo ricorso: questa la reazione della Finma alla decisione del Tribunale amministrativo federale (TAF), che ha sconfessato l'autorità di vigilanza dei mercati finanziari in relazione al calcolo dell'utile confiscato a BSI nell'ambito della vicenda del fondo sovrano della Malaysia 1MDB.
"Analizzeremo la sentenza del TAF e poi decideremo se operare un nuovo calcolo o se impugnare il provvedimento presso il Tribunale federale", ha indicato all'agenzia Awp il portavoce della Finma – l'autorità di supervisione dei mercati finanziari svizzeri – Tobias Lux.
L'addetto stampa osserva comunque che, secondo le stime dello stesso organismo, l'utile lordo generato illegalmente da BSI era di gran lunga superiore all'importo confiscato, pari a 95 milioni di franchi. La Finma aveva infatti già detratto alcuni costi sopportati dall'istituto.
In linea generale - prosegue Lux - va sottolineato che quello delle confische di guadagni è un campo relativamente nuovo. L'autorità di vigilanza dispone di questo strumento solo dal 2009: di conseguenza deve ancora svilupparsi una prassi giudiziaria sul tema. "Questa è la prima decisione del TAF sulla stima di profitti confiscati", spiega Lux.