La statistica del 2020 mostra gli effetti della pandemia. Con un lato positivo: il cinema svizzero ha raggiunto la quota record del 14 per cento
Le sale cinematografiche svizzere sono duramente toccate dalla pandemia. L'anno scorso, il numero di proiezioni si è dimezzato e gli ingressi sono diminuiti di due terzi. I film svizzeri sono invece andati piuttosto bene.
In base ai dati definitivi relativi al 2020, pubblicati oggi dell'Ufficio federale di statistica (UST), le produzioni cinematografiche svizzere hanno raggiunto l'anno scorso una quota di mercato record del 14%, con un totale di 600'000 ingressi.
Uno dei motivi è stata la mancanza di produzioni americane attraenti, ma non il solo. La parte del leone di questo successo - scrive l'UST in una nota - se l'è infatti ritagliata il film "Platzspitzbaby", del regista friburghese trapiantato a Zurigo Pierre Monnard, con oltre 320'000 ingressi.
Il film, uscito nelle sale della Svizzera tedesca già in gennaio, ha contribuito molto all'elevata quota di mercato ottenuta dai film svizzeri in questa regione linguistica (17%).
Interpellato da Keystone-ATS, Pierre Monnard dice di temere che il pubblico non tornerà al cinema dopo la pandemia. "Qui a Zurigo sappiamo che alcuni cinema non riapriranno", afferma.
"I gestori delle sale sono stati colpiti duramente. Le abitudini degli spettatori, che stavano già cambiando, hanno subito un'accelerazione durante questa pandemia. Spero che la gente sarà molto contenta di poter ritornare al cinema, ma certamente ci sarà un prima e un dopo", aggiunge Monnard.
Nonostante i cali sensibili dell'offerta e degli ingressi, il numero di cinema e di sale è diminuito solo di poco nel 2020. L'anno scorso si contavano 263 cinema in attività (-6) e un totale di 601 sale (-4). Il numero di proiezioni - circa 315'00 in totale - si è però dimezzato rispetto all'anno precedente.
I cinema svizzeri hanno registrato l'anno scorso 4,3 milioni di ingressi e la vendita di biglietti ha generato 67 milioni di franchi di introiti. In entrambi i casi si è scesi a circa un terzo dei valori del 2019 (12,5 milioni di ingressi e 193 milioni di franchi di introiti).
La contrazione degli ingressi al cinema è stata enorme in tutte le regioni linguistiche: nella Svizzera tedesca si è attestata a -62%, in quella francese e italiana addirittura attorno a -70%.
Con 283 nuovi film in cartellone nel 2020, le prime cinematografiche hanno segnato un calo del 43% rispetto all'anno precedente. La flessione più netta, pari al 56%, ha interessato le produzioni degli Stati Uniti, ferme l'anno scorso a 56 prime. Le produzioni svizzere uscite nelle sale sono state 51 (-28%) e quelle europee 148 (-43%).
L'UST ha pubblicato anche un'analisi delle cifre che si riferiscono ai festival cinematografici, al cinema e all'home cinema nel periodo 2014-2019, che ha confermato la crescente popolarità dei video on demand (VoD), passati da un 28% di fruitori nel 2014 al 36% nel 2019.
Il tipo di fruizione più diffuso rimane però quello attraverso i palinsesti televisivi (dal 91% nel 2014 all'87% nel 2019). Fino all'anno precedente la pandemia anche la fruizione al cinema è rimasta molto diffusa (dal 66 al 67%), soprattuto fra i giovani: sia nel 2014 che nel 2019, il 90% circa degli under 30 è andato al cinema almeno una volta, sebbene si osservi una diminuzione della frequenza delle entrate al cinema in questa fascia di età.