Scienze

Una miniera d'oro grazie al siero di latte

Dal Politecnico di Zurigo un metodo rivoluzionario (più economico e molto più sostenibile) per estrarre il metallo prezioso dai rifiuti elettronici

In sintesi:
  • I processi abitualmente impiegati per questi procedimenti sono parecchio dispendiosi in fatto di energia e fanno capo a prodotti chimici altamente tossici
  • In un test condotto su venti vecchie schede di computer è stata ricavata una pepita di 22 carati del peso di 450 milligrammi

 

Un ‘tesoretto’
(Keystone)
3 marzo 2024
|

Ricercatori del Politecnico federale di Zurigo sono riusciti a estrarre oro dai rifiuti elettronici con un nuovo metodo che utilizza una spugna di fibra proteica prodotta a base di siero di latte.

Computer e smartphone usati contengono in particolare rame, cobalto e una piccola quantità di oro. Tuttavia, i processi utilizzati finora per riciclare l'oro consumano molta energia e necessitano prodotti chimici altamente tossici.

Ricercatori del Politecnico federale di Zurigo hanno ora sviluppato un metodo efficace, economico e, soprattutto, molto più sostenibile, mettendo a punto questa speciale spugna. Per farlo, hanno denaturato le proteine del siero di latte, attraverso calore elevato e acido in modo che nanofibre proteiche si formassero in un gel. Hanno poi essiccato questo gel per ottenere una spugna.

Per estrarre l'oro dagli scarti elettronici, i ricercatori hanno sciolto le parti metalliche in acido, in modo che l'oro apparisse sotto forma di ioni. Hanno quindi immerso la spugna nella soluzione di ioni metallici. Gli ioni d'oro si sono depositati in modo molto efficace sulle fibre della spugna.

In occasione di test condotti su venti vecchie schede di computer, i ricercatori zurighesi sono riusciti, con l'aiuto della spugna a base di siero di latte, a ottenere una pepita d'oro di 22 carati del peso di 450 milligrammi. I ricercatori intendono commercializzare la loro tecnica.

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