laR+ L’intervista

Massimiliano Bruno, peggio di così si ride

Il 36esimo Castellinaria si apre con una commedia, di quelle che non fanno solo ridere: uno dei due registi ci racconta ‘I peggiori giorni’

Attore e regista, insieme a Edoardo Leo, con cast stellare
18 novembre 2023
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“Spero che un meteorite colpisca questo pianeta e stermini tutta l’umanità”. Non diremo quando e nemmeno diremo chi, ma qualcuno a un certo punto de ‘I peggiori giorni’ si fa interprete di un desiderio a volte persino condivisibile, previo l’esserci inclusi nel concetto di umanità con tutti i nostri peggiori difetti.

Castellinaria, da oggi fino al 25 novembre, apre alle 20.45 nella sua casa del cinema, il Mercato Coperto di Giubiasco, all’insegna del buonumore mai fine a sé stesso, di quel ridere di gusto ma col boccone ancora sullo stomaco, di quella comicità che sottende altro, nella tradizione della migliore commedia all’italiana. ‘I peggiori giorni’, nello specifico, è il seguito de ‘I migliori giorni’, se mai qualcuno sperasse che dopo il primo atto le cose sarebbero potute migliorare.

Il dittico dissacra senza pietà i rapporti umani durante le feste comandate: vigilia di Natale, Notte di Capodanno, San Valentino e 8 marzo nel primo film; un più generico Natale, il Primo Maggio, Ferragosto e Hallowen nel secondo, che vede ancora dietro la macchina da presa Edoardo Leo – incontrato in estate a Locarno per il suo personalissimo e romanissimo Otello (‘La tragedia di Otello’, Shakespeare riallestito sul litorale laziale) – e Massimiliano Bruno, attore, sceneggiatore, commediografo, autore e regista. È lui a farci strada in un film dal cast che non lesina nomi illustri – Anna Foglietta, Renato Carpentieri, Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Battiston, Claudia Pandolfi, Anna Ferzetti, Neri Marcorè, Rocco Papaleo, Giovanni senza Aldo e Giacomo, Massimo Wertmüller e altri ancora – e i due registi recitanti, che firmano due episodi a testa: ‘Natale’ e ‘Primo Maggio’ Leo, ‘Ferragosto’ e ‘Halloween’ Bruno.

Massimiliano Bruno. Tanto per ‘I migliori’ che per ‘I peggiori giorni’ si è prodotto l’immediato rimando a ‘I mostri’ di Dino Risi, dove il meno peggio era Tognazzi, un padre che insegna al figlioletto a rubare le brioche al bar. Qual è per lei la commedia all’italiana per eccellenza?

Lei mi sta chiedendo di scegliere tra momenti straordinari. Il mio film preferito è ‘C’eravamo tanto amati’, ma mi vengono in mente scene molto belle da ‘Il sorpasso’ e altre ancora da ‘Brutti, sporchi e cattivi’. Monicelli, Risi e Scola mi hanno sempre colpito: facciamo così, li mettiamo tutti sul podio e citiamo tutti i loro film, perché sono i capostipiti di un genere.

Castellinaria è il Festival del cinema giovane ma anche una rassegna di film per famiglie, e le famiglie sono al centro de ‘I peggiori giorni’, per uscirne quasi tutte con le ossa rotte…

È vero, raccontiamo di famiglie e di persone a esse legate, calate in occasioni di festa per le quali, alla famiglia, non si può proprio dire di no. Il fatto è che non tutte le famiglie sono unite, alcune hanno scheletri negli armadi, vivono di dissidi e inimicizie. Si dice, non a caso, ‘fratelli coltelli’ e i fratelli del primo episodio (Bruno, Edoardo Leo e Anna Foglietta, ndr) sono tutt’altro che legati fra di loro, la commedia svela i contenuti della reciproca acredine. Ma abbiamo anche analizzato rapporti padre-figlia in ‘Halloween’, per esempio, una relazione nella quale la figlia è quasi mentore del padre e lo aiuta a uscire dalla depressione, risvegliandolo. E poi abbiamo le famiglie inconsapevoli di ‘Ferragosto’, che pensano che tutto vada bene, che i propri figli siano dei bravi ragazzi e invece scoprono, loro malgrado, che non sono stati educati così come avrebbero dovuto, e commettono atti imperdonabili. La famiglia è al centro, sì, ma in maniera molto critica. Non sempre chi ha il tuo stesso sangue fa il tuo interesse, a volte ci si ritrova con inaspettate serpi in seno.

Se gli altri episodi si concedono minime aperture alla poesia, e ‘Halloween’ ne dispensa, ‘Ferragosto’ pare l’episodio più attuale: genitori che non conoscono i propri figli ma nemmeno ascoltano il loro dolore, perché troppo concentrati sul proprio…

‘Ferragosto’ è volutamente molto crudo. Volevamo raccontare l’incapacità di molti genitori nell’entrare in relazione con i propri figli, ma anche la facilità con la quale si disprezza una donna, in questo caso una giovanissima. Non ci è stato difficile notare come quest’estate, mentre il film usciva nelle sale, femminicidi e abusi nel nostro Paese non si siano mai fermati.

Non vi siete risparmiati dell’ironia nemmeno sulla vostra categoria: Rocco Papaleo è Vittorio, un mago in disgrazia che pare uscito dall’agenzia di Danny Rose e in ‘Natale’ c’è Alessandro, Edoardo Leo, sempre a un passo dal successo che non arriva mai, cosa che un po’ ricorda le sue fatiche nello sfondare, come lui ha più volte raccontato…

È vero, Alessandro ha molti tratti di quell’Edoardo di quindici anni fa, che provava a farcela e non ci riusciva. Ahimé devo dire che conosco tanti attori che sono in queste condizioni, che cercano disperatamente di lavorare ma trovano porte chiuse. Vittorio invece capisce che a volte amare significa anche superare l’inaffettività che è uno dei tratti della depressione, per il bene della figlia arriva al punto di farsi umiliare.

... da Giovanni Storti, che è da sempre un suo ‘pallino’…

Sono fan di Aldo Giovanni e Giacomo. Ho cercato Giovanni perché lo vedevo perfetto per quel ruolo, quando mi ha detto di sì sono stato felicissimo. Possiede quella milanesità caustica che produce divertimento, ma nella vita è di una tenerezza incredibile, coltiva le piante, ha una bellissima famiglia.

Massimiliano Bruno è attore, regista, sceneggiatore, autore. È così perché oggi bisogna saper fare un po’ di tutto o perché è sempre meglio lasciarsi una porta aperta?

Oggi credo sia necessario, sempre che si disponga delle capacità e del talento, darsi la massima libertà di espressione, facendo decidere al destino come andranno le cose. Penso che il cinema sia una grande metafora della vita, a volte rischiare tutto e contro tutti ti regala le soddisfazioni più grandi, altre volte scegli di andare sul sicuro e scopri che tanto sicuro non era. Quest’estate ho accettato un ruolo di attore per i Manetti Bros., scoprendo quanto è rilassante quella posizione rispetto a quella del regista, sempre schiacciato da migliaia di responsabilità.

Guardando anche alla tipologia di pubblico di questo festival, c’è una storia che ancora deve raccontare?

Sarebbe bello fare un film per bambini in cui s’insegni l’uguaglianza, il rispetto delle persone anche se la pensano in modo diverso, anche se hanno la pelle e una religione diverse. Questo tipo di condivisione delle diversità eviterebbe la sopraffazione. Anche il rapporto con le donne sarebbe più sereno: oggi, nella contrapposizione molto forte tra i sessi, le donne si sono infilate i guantoni da boxe. Confido nell’arrivo di una donna illuminata a mostrare una possibilità d’incontro. Del resto, la cattiveria degli uomini è durata millenni e tocca a loro, adesso, stare nell’angolo.

A proposito di donne: una lunga collaborazione la lega a Paola Cortellesi, che è la regista del momento con il film del momento…

Paola è persona a me molto cara. Abbiamo iniziato poco più che ventenni a teatro, facendo coppia in tre spettacoli, poi ho fatto il suo autore in tv. Dopo avere scritto ‘Maschi contro femmine’, nel quale lei recitava, ebbi la possibilità di girare il mio primo film da regista e scelsi Paola come attrice protagonista, ruolo che ancora lei non aveva ricoperto. Così arrivò ‘Nessuno mi può giudicare’: Paola fu straordinaria, vinse il David di Donatello per la Migliore attrice, e per una commedia è sempre molto complicato vincere un premio come quello; vincemmo il Nastro d’Argento come Miglior commedia, il film ebbe un grande successo al botteghino. Ci siamo incontrati nuovamente per ‘Gli ultimi saranno ultimi’, film drammatico molto intenso nel quale Paola recita il ruolo di una donna alla quale non viene rinnovato il contratto di lavoro, perché rimasta incinta. Abbiamo seguito le nostre reciproche carriere in questi anni, ho visto tante cose sue, ma da lei un film bello come ‘C’è ancora domani’ non lo avevo mai visto.

Oggi e domani

Da Gibran a ‘Lubo’

Aspettando il film italiano, in prima internazionale, il prologo del 36esimo Castellinaria vede protagonista il poeta Khalil Gibran nel centenario della pubblicazione della raccolta di poesie ‘The Prophet’: oggi alle 17, sempre al Mercato coperto, viene proiettato ‘Khalil Gibran’s The Prophet’ (Canada, Francia 2014), film d’animazione di Roger Allers all’interno del quale alcune delle poesie del libro prendono vita.

La domenica di Castellinaria si apre alle 11 con l’Apericorto, appuntamento per famiglie a base di cortometraggi, seguito da un aperitivo al Festival. Altro momento per famiglie – alle 15, sempre a Giubiasco – è il film d’animazione dedicato alle due creature di Daniel Pennac, ‘Ernest e Célestine: L’avventura delle 7 note’, di Jean-Christophe Roger e Julien Chheng (Francia 2022). La giornata prosegue alle 18.15 con il documentario in prima svizzera ‘The Years We Have Been Nowhere’ (Italia, Germania, Sierra Leone 2022) di Lucio Cascavilla e Mauro Piacentini, proposto in collaborazione con il Dipartimento delle istituzioni, Servizio per l’integrazione degli stranieri.

Per finire, alle 20, la prima svizzera di ‘Lubo’ (Italia, Svizzera 2023), nuovo film di Giorgio Diritti presentato a Venezia. Il regista, presente a Giubiasco, è quello dell’acclamato ‘Volevo nascondermi’, film sul pittore Antonio Ligabue. ‘Lubo’ narra le vicende di Lubo Moser (interpretato dall’attore tedesco Franz Rogowski), nomade del popolo Jenisch che nella Svizzera del 1939 si esibisce nelle piazze con la moglie e i bambini. Mentre è impegnato nel servizio militare per la difesa delle frontiere, scopre che la moglie è morta tentando di impedire alle guardie di prelevare i figli e portarli in un istituto nell’ambito di un programma nazionale di rieducazione. Da quel momento Lubo vuole solo ritrovarli e ottenere giustizia. Il suo viaggio lo porterà anche a Bellinzona.

Il programma completo di Castellinaria è su www.castellinaria.ch

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