Intensa opera autobiografica del giornalista poschiavino, che ha raggiunto ogni angolo del pianeta per raccontare i più grandi eventi sportivi
Insolito, sorprendente e (legittimamente) ambizioso è il testo autobiografico che Libano Zanolari ha affidato alle edizioni Ulivo di Balerna. Volto e voce della Radiotelevisione per una quarantina d’anni, il giornalista poschiavino ripercorre – con un frequente cambio di registro linguistico – i momenti più importanti della sua vita e della sua carriera professionale, ponendo l’attenzione sugli episodi che maggiormente hanno segnato la sua esperienza, nel bene e nel male. Curiosa – e indovinata – è la scelta dell’alternanza fra prosa e poesia, forma piuttosto inconsueta, specie quando si tratta di memoir. I versi di Zanolari sono tutt’altro che banali, e a suffragarlo è l’endorsement ricevuto da un maestro come Fabio Pusterla, che non solo li ha apprezzati, ma si è reso pure sostenitore del progetto editoriale, di cui ha vergato la prefazione.
‘La vita lo sport e il mondo’, volume arricchito da interessante materiale fotografico, si fonda sulla continua contrapposizione degli estremi, sull’eterna diatriba fra alto e basso, popolare e ricercato, sulla dicotomia fra periferia e megalopoli, vita privata e pubblica, intimo e universale, moderno e antico, saggezza contadina e vette del pensiero filosofico. Il tutto efficacemente bilanciato, muovendosi in maniera del tutto naturale fra le varie passioni dell’autore – che possiede notevole cultura ma senza farne sfoggio – e con una lingua che spazia fra il natio dialetto di Zalende, il tedesco, il greco antico e innumerevoli altri idiomi.
Nel libro c’è ovviamente molto sport – l’ambito giornalistico maggiormente frequentato da Zanolari – ma a risaltare non sono le prestazioni muscolari fini a sé stesse. L’agonismo, piuttosto, è utilizzato come spunto per poter disquisire di storia, economia, letteratura, mitologia e arte.
Partendo dalle origini umili e dall’infanzia spesa in un mondo rurale, al quale Zanolari è infine tornato negli anni più recenti – frequenti sono i riferimenti alla sua attività di coltivatore di frutta – la narrazione prosegue a rimandi lungo i decenni che hanno permesso all’autore di assistere da una privilegiata poltrona di bordo ring ai più importanti avvenimenti sportivi dell’ultimo mezzo secolo. Eventi che quest’opera riesce a contestualizzare con sapienza all’interno delle dinamiche sociali nelle varie epoche e nei diversi Paesi che ne fecero da sfondo, tutte realtà (e genti) che l’autore ha sempre voluto indagare e che nel libro sono state raccontate attraverso gustosi aneddoti e significative riflessioni sulla natura umana, dalla sfera più intima a quella politica, nella più vasta accezione del termine.