Il personale socio-psichiatrico affiliato alla Vpod si appella a governo e Gran Consiglio in vista della manovra di rientro
Un appello "urgente" al Consiglio di Stato, al Gran Consiglio e alle forze politiche in generale affinché "rinuncino alla messa in atto dei peggioramenti prospettati
e prendano rapidamente adeguati provvedimenti per migliorare le condizioni di lavoro e la qualità delle prestazioni”. L'appello arriva dal comitato Vpod dell'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (Osc). Il sindacato non nasconde la propria preoccupazione per il presente e il futuro del delicato settore, soprattutto in vista della manovra di risparmi annunciata dal Consiglio di Stato per raggiungere il pareggio di bilancio dei conti cantonali entro fine 2025.
“La carenza di personale, sia presso le strutture stazionarie a Mendrisio, sia nei servizi sul territorio è manifestamente evidente e non permette una presa a carico adeguata delle crescenti necessità", afferma in una nota il personale socio-psichiatrico affiliato alla Vpod. "La recente pianificazione adottata dal Gran Consiglio ha riconosciuto, almeno in parte, alcuni problemi, ma la messa in atto di quanto deciso non è ancora avvenuta. Come se ciò non bastasse, il Consiglio di Stato ha deciso di sostituire solo parzialmente il personale dimissionario, di non riconoscere gli evidenti ritardi salariali, denunciati da anni, nonché di ridurre
drasticamente i livelli delle rendite pensionistiche, per le quali da anni il personale paga contributi importanti". Se non interverranno "urgenti" modifiche, scrive ancora il comitato Vpod del personale Osc, "si correrà il rischio che altro personale lasci lo Stato, peggiorando ulteriormente la situazione, in quanto non è possibile trovare sostituzioni con un’adeguata formazione ed esperienza. E nemmeno la rinuncia, da parte del governo, dell’assurda norma di sostituire i partenti solo nella misura dell’80% potrebbe bastare".