Ticino

‘La prevenzione della salute fondamentale anche col Covid’

Presentati i due programmi cantonali per il periodo 2021-2024. De Rosa: ‘Non si può più tradurre benessere con assenza di malattia’

(Ti–Press)

«Il concetto di essere e sentirsi in salute non può più essere inteso unicamente come assenza di malattia», così il direttore del Dipartimento sanità e socialità (Dss) Raffaele De Rosa. «I servizi sanitari rappresentano certamente un importante determinante della salute, ma non l’unico». Per questo motivo sono stati presentati oggi due programmi cantonali di prevenzione e promozione della salute per il periodo 2021-2024. «Le esperienze maturate durante la pandemia mostrano che la promozione della salute tende ad acquisire importanza nelle situazioni di crisi», aggiunge il consigliere di Stato.

Maggior controllo sul proprio benessere

Il primo, dal nome ‘Promozione della salute’, ha tre obiettivi strategici: «Far sì che i cittadini abbiano maggior controllo sul loro benessere, rafforzare il contesto sociale e comunitario attorno a essi e promuovere spazi di vita sani», illustra la dottoressa Martine Bouvier Gallacchi, capo del Servizio di promozione e valutazione sanitaria del Dss. Per i bambini e i giovani (da zero a vent’anni) i progetti sono 19, di cui 4 nuovi. Uno di questi, che deve ancora partire, si chiama ‘Stare bene nell’era dei social media’. Dedicate alla terza età sono invece 14 misure, di cui sei nuove. Un esempio è ‘Benessere emotivo degli anziani nei centri diurni’: «Permette di formare e di sensibilizzare le persone che lavorano in questi luoghi agli aspetti emotivi o alle difficoltà che può incontrare l’anziano. Così da poter accogliere il disagio e cercare soluzioni».

Il programma di azione cantonale ‘Prevenzione alcol, tabacco e prodotti affini’ vuole invece «aiutare le persone a interrompere o controllare i consumi di queste sostanze, come pure proteggere la salute dei non consumatori», spiega Bouvier Gallacchi. Le misure sono 32, di cui 12 nuove. Una di queste, già presente dal 2014, è un teatro interattivo dal nome ‘Ala mè età’, destinato a persone anziane. «Il consumo cronico di alcol è più importante in questa fascia di popolazione. Un’età dove vengono inoltre utilizzati più farmaci e quindi le raccomandazioni possono cambiare. Questo teatro ha permesso di raggiungere un numero notevole di persone, farle riflettere aiutandole a cambiare i loro comportamenti in materia di alcol».

Uno dei partner dei programmi cantonali è IdéeSport. «La fondazione da oltre vent’anni apre gratuitamente ai bambini e ai giovani le palestre, in tutta la Svizzera, durante i fine settimana», illustra Claudia Michelotti, coordinatrice progetti della Fondazione IdéeSport. «In questo modo offriamo degli spazi di movimento e d’incontro al fine di promuovere il benessere, l’interazione sociale e prevenire le dipendenze». Nei dodici anni di attività nella Svizzera italiana «si sono svolti oltre 5’500 eventi, registrando quasi 287mila entrate, per un totale di circa 33mila partecipanti. Attualmente i progetti attivi in Ticino sono 28 e coinvolgono 75 Comuni». Fra di essi l’iniziativa ‘EverFresh’, che informa e sensibilizza i ragazzi e le ragazze sulle conseguenze dannose delle sostanze che creano dipendenze. «Coinvolge giovani coach tra i 14 e i 18 anni che ogni sabato sera visitano un progetto MidnightSports (palestre aperte il sabato sera per i giovani dai 12 ai 17 anni)».

‘Promuovere uno stile di vita sano dalla tenera età’

I programmi cantonali si basano su vari dati, precedenti però alla pandemia. «Il nostro è un cantone dove si vive a lungo. Il rapporto demografico è di 174,8 anziani per 100 giovani e tre persone su quattro giudicano il proprio stato di salute tra buono e molto buono», illustra Martine Bouvier Gallacchi. Riguardo all’attività fisica e all’alimentazione «sette persone su 10 dichiarano di praticare un’attività fisica settimanale da moderata a intensa e otto su 10 di fare attenzione alla propria alimentazione. Però, osservando altre risposte, ci rendiamo conto che quattro su 10 sono in sovrappeso od obese e la tendenza aumenta con l’età. Questo, inoltre, comincia già nei primi anni di vita: una delle constatazioni che fa dire che la promozione della salute deve iniziare in tenera età».

Una persona su quattro presenta sintomi di un disagio psicologico

Per quanto concerne l’equilibrio e il benessere, prima della pandemia otto persone su 10 dichiaravano una buona qualità di vita, però una su quattro aveva dei sintomi che facevano pensare a un disagio psicologico. Sei persone su 10 dicono di dormire bene, però osservando altri dati ci possiamo forse preoccupare, in quanto una persona su tre dice di avere un sonno disturbato. Il riposo notturno è infatti molto importante per avere un buono stato di salute. Se osserviamo i risultati tra i giovani (dagli 11 ai 15 anni), essi dicono di essere contenti della propria esistenza però uno su tre percepisce un certo stress dovuto alla scuola e uno su quattro ha dei problemi ad addormentarsi», dice la dottoressa.

Rimane alto il consumo di tabacco fra i giovani

Per il consumo di alcol, che fa parte, insieme al tabacco, «dei fattori di rischio per malattie non trasmissibili molto classiche, sette persone su 100 dichiarano un consumo cronico di rischio medio-elevato. Però abbiamo anche visto da altre domande che il consumo puntuale eccessivo sembra diventare una certa norma, soprattutto fra i giovani, e che il consumo cronico in Ticino rimane particolarmente elevato nelle persone anziane», sottolinea Bouvier Gallacchi. Per quanto concerne il tabacco e prodotti affini «la cifra sta scendendo, però quello che ci preoccupa è che il numero dei fumatori giovani rimane molto elevato nel nostro cantone».

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