Ticino

Clima, gli studenti pronti per lo sciopero

Venerdì anche i giovani del Canton Ticino parteciperanno all'iniziativa mondiale. Gli organizzatori: ‘Sarà una protesta costruttiva con attività a tema’

Ti-Press
13 marzo 2019
|

Non a braccia conserte, bensì con le maniche rimboccate per trovare soluzioni. Confrontarsi. Discutere sulle misure che oggi, senza più tergiversare, la politica è chiamata a mettere in campo per salvare il salvabile. Lo sciopero mondiale per il clima, stavolta, coinvolge anche gli studenti del canton Ticino, che si sono attivati affinché la giornata sia il più possibile produttiva, in termini di maturazione della coscienza ecologista non soltanto fra le generazioni più giovani. «Sarà una protesta costruttiva», indica Rudi Alves del coordinamento cantonale, riferendosi in particolare a quanto succederà dapprima nei singoli istituti, in seguito a Bellinzona con la consegna della petizione alla Cancelleria dello Stato lanciata durante la manifestazione del 2 febbraio scorso, e che sollecita interventi puntuali a salvaguardia dell’ambiente (vedi infografia). Nel corso della mattinata verranno proposti «atelier, assemblee e messa in comune delle idee, dove cercheremo di trovare soluzioni da proporre». La partecipazione? «Solo dai due licei di Lugano abbiamo raggiunto 1’100 adesioni – risponde Alves, precisando che i formulari per la giustificazione dell’assenza stanno rientrando in questi giorni alle diverse direzioni –. Non possiamo obbligare la gente a scioperare, è chiaro, però sembra di capire che mai come in questo momento la sensibilità verso il clima sia evidente». Da qui l’auspicio che chi si è annunciato assente dalle lezioni venerdì prenda parte attivamente alle attività: con l’assenza giustificata in tasca bigiare lo sciopero sarebbe da... incauti. Ma proprio sull’assenza giustificata la direttiva del Decs, stando a quanto appreso dal Coordinamento, non è filata come una lettera alla posta. «Il testo era chiaro: i direttori delle scuole dovevano pubblicare delle liste per permettere agli studenti di dichiarare la propria assenza. Così non è sempre stato». Già, perché «se ai licei non abbiamo riscontrato alcun problema, in qualche scuola professionale abbiamo raccolto delle lamentele da parte dei ragazzi. Sembra ci sia stato ostruzionismo da parte delle direzioni, dobbiamo ancora capire per quale motivo e se giustificato». La partecipazione sarà importante, perché «bisogna dare una sveglia alla politica. Molti partiti, quando si tratta di esporsi a livello mediatico, sono tutti ecologisti. Ma è pura facciata». Nel senso che poi, «quando si entra nei fatti e si toccano certi interessi, la parvenza ecologista scompare d’incanto».

Spirito critico da favorire

Al liceo di Bellinzona il venerdì mattina sono previste due conferenze a tema e la proiezione di film/documentari sull’argomento, oltre a una discussione fra gli allievi e la preparazione di cartelloni. Come si pone la direzione dell’istituto? «La giornata è ben accolta: per i giovani discutere e confrontarsi su questo tema è importante – risponde il vicedirettore Marco Pellegrini –. Lo spirito critico deve poter nascere e svilupparsi in una scuola di cultura come quella che è il liceo. Poi è chiaro che staremo attenti a che tutto si svolga secondo le disposizioni concordate fra coordinamento e Dipartimento: la presenza allo sciopero è accettata nella misura in cui è stata annunciata». Per chi invece non intende scioperare? «Il docente è tenuto ad essere presente in classe: chi non partecipa allo sciopero ha diritto a seguire le lezioni, che saranno adattate in funzione del numero dei presenti». Come al Liceo di Mendrisio, informa il vicedirettore Luigi Croci, dove «200 studenti su 620 hanno comunicato la loro intenzione di scioperare». A livello di attività ci «sarà una conferenza che tratterà dell’impatto dell’alimentazione sull’ambiente». Al Liceo di Locarno, fa sapere il direttore Fulvio Cavallini «la giornata sarà vissuta all’insegna della consapevolezza individuale, dello scambio di impressioni all’interno delle classi, cercando anche soluzioni puntuali, concrete, per rispondere all’esigenza di un cambiamento. Durante le prime due ore di lezione gli allievi nelle aule, con i docenti, discuteranno vari temi inerenti il clima». Dalle 10, chi aderirà allo sciopero lo farà, «chi deciderà di seguire le lezioni, dovrà poter trovare in aula il docente della materia prevista e proseguirà la giornata normalmente». Al Liceo Lugano 2 il direttore Aurelio Sargenti spiega che chi rimarrà in classe non farà lezione regolarmente, per non penalizzare gli assenti: si sta pensando a lezioni ‘ad hoc’, «per sensibilizzare comunque sul tema». Inoltre, la sede coglie l’occasione per «lanciare il messaggio di organizzare delle gite culturali a chilometro zero e usare di più i mezzi pubblici». Al Liceo Lugano 1, infine, «nelle prime due ore di lezione gli studenti hanno previsto bancarelle tematiche, attività di riciclaggio, piccoli dibattiti, un incontro con specialisti come architetti e meteorologi – precisa alla ‘Regione’ la direttrice Valeria Doratiotto Prinsi –. Alle 10 si recheranno tutti in piazza Riforma, per leggere i propri principi ambientalisti».

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔