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Bissone: una campagna al vetriolo sfocia in una denuncia

Ludwig Grosa ha querelato Ugo Ballinari, entrambi eletti in Municipio, a causa di un volantino ritenuto diffamatorio. E sfida Incerti per il sindacato.

Clima politico infuocato
(Ti-Press)

“Stop ai personaggi equivoci”. S’intitola così il volantino, una pagina fitta di considerazioni, apparso circa due settimane fa a Bissone. Autore dello scritto è Ugo Ballinari, municipale rieletto nella lista Bissone Unita, che raggruppa Centro, Ps, Verdi e Indipendenti. Soggetto è Ludwig Grosa, già sindaco un paio di legislature fa ed eletto anche lui in Municipio alle ultime elezioni comunali per la lista Lega-Udc per una nuova Bissone. Il volantino in questione non è solo l’ultimo di una lunga serie che sono circolati in paese negli ultimi mesi, testimoni di una campagna elettorale al vetriolo, ma è anche la causa scatenante della denuncia presentata da Grosa nei confronti di Ballinari per diffamazione e ingiuria.

Versioni a confronto

«Le ragioni della mia denuncia nei suoi confronti – conferma Grosa, che ha anticipato la notizia al ‘Cdt’ – risiedono nel fatto che lui, come vicesindaco (nella scorsa legislatura, ndr) e con un certo potere istituzionale ha voluto diffamare un candidato che non era un uscente che si è semplicemente messo a disposizione della popolazione. L’avesse fatta un semplice cittadino ci poteva stare, ma non lui con la carica di vicesindaco. Ritengo che questo mi abbia fatto perdere una buona parte dei voti. Comunque ora le carte sono in mano al magistrato, vedremo cosa stabilirà». «Non ho ancora ricevuto la convocazione da parte del pretore, ma sono tranquillo – replica Ballinari –. Personalmente ritengo che mi sono limitato a citare fatti avvenuti e a dare la mia opinione su notizie date in campagna elettorale da Grosa stesso. Ritenevo mio dovere mettere sull’altolà la popolazione riferendo di temi noti a tutti».

Ma cosa contiene il foglio ‘incriminato’? «Premetto che è un volantino che ho scritto a titolo personale, senza simboli del gruppo. Dopo un preambolo, ho riassunto la sua carriera politica e ho ripercorso le sue vicende giudiziarie». In particolare, per quanto riguarda il primo aspetto, Ballinari osserva come a suo giudizio Grosa avrebbe ottenuto la maggioranza politica una dozzina d’anni fa distribuendo dei gadget (fiori, vino e altro) agli elettori e che il medesimo modus operandi sarebbe stato ripetuto durante l’ultima campagna elettorale. Le vicende giudiziarie sono note: Grosa è stato arrestato nel 2012, quando era in carica come sindaco, e poi condannato definitivamente nel 2016 a sei mesi sospesi condizionalmente per abuso di autorità, falsità in documenti, coazione tentata e consumata, istigazione alla falsità in documenti e ingiuria in relazione al ruolo avuto come intermediario nella compravendita di un terreno. Ballinari nel volantino cita alcuni dossier scottanti per la politica bissonese degli ultimi anni, dal rinnovo del Lido comunale all’abbassamento del moltiplicatore d’imposta, oltre naturalmente a quello che è stato uno dei principali cavalli di battaglia dell’ex sindaco durante la campagna: la costruzione di una galleria subacquea per l’autostrada A2. «È un modo per cavalcare i timori riguardo al progetto dell’Ustra (che invece prevede un tunnel classico, per evitare il nucleo del paese, ndr). Ma alle nostre latitudini non ci sono gli spazi per un’opera del genere, è una favola».

La polemica è partita ad agosto

Se sul volantino l’ultima parola spetterà alla giustizia, a tener banco è il rovente clima politico. A dare il via alle scintille è stato un altro volantino, datato fine agosto, che titolava ‘Bissone Unita Vergogna’, accusando il partito di maggioranza di aver fatto terminare in anticipo la stagione balneare e invitando gli elettori a ricordarsene ad aprile. A firmarlo, due sedicenti gruppi: Nuotatori Bissone e Mamme Bissone. Un flyer del quale Grosa ha poi rivendicato la paternità. «Dicevo solo che era un peccato che avessero chiuso il Lido così presto – si giustifica l’ex sindaco –. L’ho detto che ero stato io, non avevo niente da nascondere. Io non ho detto che il gruppo di Bissone Unita è composto da persone equivoche come ha fatto Ballinari. Già il termine equivoci diffama». In ogni caso, a quel che volantino ne sono seguiti diversi altri. «Caricature di vario genere, ci hanno dato dei pagliacci, prese in giro, nomignoli. Tutti anonimi, ma guarda caso nel mirino c’eravamo sempre io, il sindaco Andrea Incerti, Luciano Salini (tutti di Bissone Unita, ndr) e Roberto Orsatti (Plr). Mai Lega-Udc – osserva Ballinari –. Grosa dice di non essere stato lui, ma io non l’ho mai scritto nel volantino e non lo penso anche perché non ha litigato lui con Salini e Orsatti...».

Anche il Municipio voleva denunciare, ma poi...

A far traboccare il vaso, oltre al volantino che ha portato Grosa a denunciare, anche un altro flyer apparso lo scorso autunno e che annunciava l’intenzione di impiantare dei microchip sotto pelle ai municipali in seguito a una polemica che c’è stata in Consiglio comunale sull’acciottolato delle contrade del nucleo storico. «Anch’esso era anonimo – spiega Ballinari –. Quel foglio presenta lo stemma del Comune e persino una firma falsa in calce, sembrava veramente un documento comunale. Per questo abbiamo deciso di sporgere denuncia contro ignoti, ma un municipale si è opposto a questa decisione...». Questo il clima che ha portato alle elezioni di domenica, che vede ora Grosa e Ballinari allo stesso tavolo del Municipio, assieme al sindaco di quindicina Incerti, ad Andrea Orsatti e a Vladimiro Bernardi (ex Plr, ora dello stesso gruppo di Grosa).

Il ballottaggio? ‘È pronto’

E i colpi di scena potrebbero non essere finiti qui. Sebbene la lista di Incerti e Ballinari abbia vinto le elezioni (41,0% di voti, dal 42,3% del 2021), Lega-Udc per una nuova Bissone è cresciuta parecchio (32,8%, rispetto al 22,4%). E Grosa vanta ‘solo’ 52 voti personali meno di Incerti (303 contro 251). «Il ballottaggio è pronto – fa sapere a ‘laRegione’ – e la candidatura verrà depositata in cancelleria comunale».

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