Il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali rassicura i sindaci del Malcantone, che chiedono di riconsiderare anche la galleria Manno-Tresa
“Sospendere la richiesta di credito al Gran Consiglio fintantoché non verranno chiarite, con ragionevole certezza, le modalità e i costi per il completamento del progetto fino al Vallone; poi, si chiede di riconsiderare altre soluzioni scartate in precedenza, non escludendo la realizzazione di una galleria da Manno a Ponte Tresa, considerate le difficoltà di realizzazione del progetto così come previsto (interrato tra la Piodella e il Vallone) e gli evidenti ostacoli che si staglieranno all’orizzonte nel proporre una variante in superficie – tracciato che andrebbe a lambire proprietà private e un territorio in gran parte edificato, ciò che darà il via a innumerevoli ricorsi”.
Ai primi due punti, la risoluzione concordata e approvata dal Comitato della Conferenza dei sindaci del Malcantone (con 15 favorevoli e 1 astenuto), dopo l’incontro tenutosi mercoledì 17 gennaio con il direttore del Dipartimento del territorio (Dt) Claudio Zali, ne aggiunge un’altra: la richiesta formale rivolta all'autorità cantonale “di venir periodicamente e attivamente coinvolti nel processo di verifica in rappresentanza della popolazione del Malcantone. Una risoluzione che è stata adottata, dopo aver appreso con sorpresa che la parte di Circonvallazione Agno-Bioggio (Cab) sul territorio riva lago di Agno non si sarebbe potuta realizzare totalmente nel sottosuolo, come paventato nell’ultimo progetto. L’incontro si è tenuto su richiesta dei sindaci malcantonesi che vorrebbero capire i prossimi passi sul tema dal Dipartimento di Zali, al quale hanno chiesto maggiori chiarimenti, per la soluzione viaria di aggiramento dei nuclei di Agno e di Bioggio. Ebbene, il consigliere di Stato ha fatto sapere, che intende presentare un aggiornamento del progetto entro la fine 2024: “Il credito per la realizzazione, che verrà poi sottoposto all’attenzione del parlamento, ci è stato comunicato che si estenderà alla totalità del tracciato”. In tal senso, nei sindaci del Malcantone, traspare soddisfazione “perché è stata accolta la richiesta che desiderava la realizzazione in un’unica tappa”. Zali ha quindi fatto marcia indietro, forse perché, come scrivono i sindaci, “con la realizzazione parziale della Cab da Cavezzolo alla Piodella, il traffico in provenienza e in direzione di Sorengo continuerebbe a transitare dal centro di Agno”. I sindaci sperano che presto “verrà aumentata la cadenza della rete Tram-treno a dieci minuti ed eliminato il passaggio a livello di Agno, che funge da collo di bottiglia”.
Nella presa di posizione, i sindaci non hanno mancato di ricordare che “il Malcantone da decenni soffre il problema del traffico e aspetta da troppo tempo delle soluzioni. Nel 2013 i Comuni sostennero compatti la Cab, perché la progettazione era stata completata, il credito di realizzazione approvato e soprattutto – ricordano –, perché secondo l’autorità cantonale, il ‘cantiere era pronto a partire a breve’. In quel periodo il popolo, con il 52,6% dei contrari, bocciò l’iniziativa popolare ‘Circonvallazione del Malcantone tutta in galleria: sia il popolo a scegliere!’. Ora, dopo 11 anni, continuano i sindaci, “oltre a non essere iniziati i lavori di costruzione, si apprende che un tratto del progetto non è realizzabile così come definito dall’aggiornamento di progetto voluto dal Dipartimento del territorio”. Ecco i motivi per i quali, pur comprendendo le difficoltà tecniche e procedurali, la Conferenza dei sindaci “non può sostenere quanto proposto dal Dt nel comunicato stampa diffuso lo scorso 1° dicembre.
In altre parole, è andata di traverso l’intenzione del Dt di sottoporre al Consiglio di Stato, all’inizio di quest’anno, il messaggio governativo contenente la richiesta di credito per la realizzazione per la parte d’opera compresa tra la rotonda alle cinque vie a Bioggio e l’estremità sud della pista dell’aeroporto di Agno, fino all’aggancio con l’esistente via Lugano, mentre per l’aggiramento di Agno, Zali aveva annunciato la ricerca di sondare soluzioni alternative per affinare un ragionevole compromesso tra le esigenze di inserimento territoriale e la sostenibilità dei costi dell’opera. Questo approccio non ha trovato sostegno nei sindaci, “perché non fornisce alcuna certezza che l’opera, qualora venisse realizzata la prima tappa Cavezzolo-Piodella (come annunciato dal Dt), sarà completata in tempi ragionevoli con una soluzione funzionale per il completamento dell’intera opera”. Peraltro, lo ricordiamo, il consigliere di Stato, senza fornire spiegazioni esaustive, aveva annunciato la rinuncia all’aggiramento di Agno a causa dei costi quasi triplicati rispetto ai 216 milioni di franchi previsti inizialmente.