Esercizio abusivo dell’attività. Gli inquirenti hanno interrogato i due titolari e sequestrato una ventina di cartoni pieni di documentazione
Ieri mattina, in centro città, non è passato inosservato il lavoro degli agenti di polizia che hanno sequestrano una ventina di cartoni pieni di documentazione di fronte all’ingresso di una fiduciaria attiva in centro città a Lugano. Oggi, giunge la spiegazione ufficiale da parte del Ministero pubblico, che ha ordinato la chiusura della società abusiva.
In base alle risultanze e alle verifiche effettuate è infatti emerso che i titolari – un uomo e una donna – hanno continuato a svolgere l’attività in assenza delle necessarie autorizzazioni e nonostante una precedente condanna, risalente al 2021, per esercizio abusivo della professione. Nel contesto delle verifiche e delle perquisizioni, è stata sequestrata diversa documentazione che sarà ora oggetto di ulteriori approfondimenti. L’inchiesta è coordinata dal procuratore pubblico Daniele Galliano.
Il nome della donna era peraltro già balzato agli onori della cronaca giudiziaria. Era stata condannata dalla Corte delle Assise criminali (presiedute dall’allora giudice Claudio Zali), per reati finanziari. Venne ritenuta colpevole di aver sottratto diversi milioni di franchi da un istituto di credito di Lugano, dove lavorava in qualità di assistente alla clientela e collaborava nella gestione, per consegnarlo al suo amante, un cittadino italiano che abitava a Montecarlo e che aveva dilapidato il patrimonio al casinò.