L’azione è stata promossa dal collettivo ‘Io l’8 ogni giorno’. ‘Servono consultori nei pronto soccorso cantonali’
Un’azione contro i femminicidi, per richiamare a una maggiore sensibilità da parte della collettività e anche delle strutture sanitarie. È quanto ha promosso oggi davanti all’Ospedale Italiano di Lugano il collettivo ‘Io l’8 ogni giorno’. “Gli ospedali e i pronto soccorso sono evidentemente confrontati con il fenomeno della violenza ma non sembrano avere i mezzi e le risorse necessarie per diventare un punto non solo di cura, ma anche di segnalazione, sostegno e accoglienza. La recente decisione dell’ordine dei medici di opporsi all’obbligo di segnalare d’ufficio i casi di violenza sospetti, se da una parte tutela l’integrità e l’autodeterminazione delle vittime di decidere se e quando denunciare, dall’altra, in assenza di altri strumenti di sostegno, rischia di diventare unicamente un modo per lavarsi le mani di fronte a casi di violenza” si legge nel comunicato. Il collettivo ha inoltre rimarcato quelli che sono i dati, preoccupanti, riguardanti la violenza sulle donne: “Da inizio anno sono già 25 le donne uccise, principalmente dal marito, ex-marito, compagno o ex-compagno. Questi episodi non sono che la punta dell’iceberg di una violenza che colpisce le donne quotidianamente. Basti pensare che in Ticino la polizia riceve in media 4 chiamate al giorno per casi di violenza domestica”.
Il 25 novembre si terrà una manifestazione, in occasione della ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne’. Per l’occasione il collettivo ha pubblicato alcune proposte che sono parte di un piano d’azione femminista, in fase di elaborazione collettiva già dallo scorso anno e continuamente aggiornato. Tra le richieste si trovano, inerente all’ambito ospedaliero, l’introduzione di una formazione obbligatoria per il personale sanitario sul tema della violenza di genere e la creazione all’interno dei pronto soccorso cantonali di consultori specializzati per il sostegno alle vittime di violenza.