Locarnese

‘Accademia Dimitri e militari a braccetto nell'ex caserma’

È la soluzione prospettata dal Municipio di Losone che sta portando avanti colloqui (tra progetti e pianificazione) con il Dipartimento del territorio

Gli edifici dell’ex piazza d’armi
(Ti-Press)
28 marzo 2024
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Nel futuro prossimo dell'ex caserma, acquistata a suo tempo dal Comune di Losone per 4,5 milioni di franchi, potrebbero trovarsi a convivere i militari dell'esercito svizzero e gli studenti dell'Accademia Dimitri. La proposta, che deve ancora sormontare una serie di ostacoli, è stata illustrata nel corso di un incontro con i giornalisti dal Municipio. Presenti il sindaco Ivan Catarin, il vice Fausto Fornera, Daniele Pinoja, Nathalie Ghiggi Imperatori e Daniele Pidò. «Nel 2023 il Tribunale federale (Tf) ha annullato la modifica del Piano regolatore adottata dal Comune, situando l'area dell'ex piazza d'armi, ampiamente edificata e di chiara valenza pubblica, fuori dalla zona edificabile – ha ricordato il sindaco –. Da quel momento ci siamo attivati per trovare altre soluzioni e ultimamente, per vagliare i prossimi passi, abbiamo incontrato il Dipartimento del territorio (Dt)».

«Siamo fermamente decisi a sbloccare la situazione e quindi ci stiamo muovendo in diverse direzioni – ha aggiunto Fornera –. Per trovare la destinazione d’uso del comparto abbiamo intavolato un dialogo con i rappresentanti del Dt. Nel luglio 2023 il direttore Claudio Zali ha comunicato al Municipio la disponibilità del suo Dipartimento a valutare l’avvio di una procedura di pianificazione con Piano di utilizzazione cantonale (Puc), che presuppone tuttavia l’individuazione di contenuti di rilevanza sovracomunale che giustifichino tale misura».

Per raggiungere l'obiettivo, «abbiamo presentato un dossier, corredato da lettere di sostegno da parte degli enti già precedentemente coinvolti, con i seguenti contenuti: Accademia Dimitri (Supsi), Locarno Film Festival, Polo delle arti sceniche – hanno spiegato i municipali –. In una delle più recenti riunioni il capo della Sezione sviluppo territoriale del Dt ha sottolineato che qualsiasi pianificazione, sia essa locale (Piano regolatore) o cantonale (Puc o Piano direttore), che prevede un cambio di destinazione deve essere accompagnata da un compenso dei nuovi azzonamenti». In altre parole Losone dovrà trovare dei terreni da costruzione convertibili in aree non edificabili. «Un vincolo che non facilita il nostro agire. D’altra parte, subito dopo la sentenza del Tf, avevamo avviato la procedura per la presentazione di una domanda di costruzione preliminare informativa per un cambio di destinazione parziale ai sensi dell’articolo 24c della Legge sulla pianificazione territoriale, per l’insediamento dell’Accademia Dimitri». Una domanda di costruzione preliminare e informativa inviata a Bellinzona: «I servizi del Dt competenti hanno risposto, in via preliminare e non vincolante, che un cambio di destinazione può essere ammesso al massimo nella misura del 30 per cento». In altre parole, ciò significa che circa un terzo dello stabile potrebbe venir convertito senza dover procedere a compensazioni. «L’Accademia Dimitri – ha specificato Catarin – sarà nuovamente coinvolta per verificare con loro se questa ipotesi sia percorribile».

Ricordiamo che attualmente l'edificio principale può essere utilizzato, senza vincoli, per scopi militari. Dal periodo Covid, quando l'esercito ha manifestato la necessità di spazi, ad oggi l'ex caserma ospita militi per dieci mesi all'anno (da febbraio a novembre), pagando al Comune una locazione di 200mila franchi. Un affitto che permette di far fronte alle spese di gestione e manutenzione ordinaria degli immobili. «Prevediamo di prendere contatto con il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport per sondare la possibilità di concludere un contratto di locazione degli spazi a uso militare per un medio-lungo periodo, mentre attualmente le convenzioni hanno durata solo biennale: in caso affermativo, sarà possibile ipotizzare e pianificare investimenti importanti sugli stabili».

Dal 2017 l’ex Caserma appartiene al Comune di Losone: un’area di 120mila metri quadrati suddivisa fra il vasto parco alberato e diversi edifici, di cui il principale è appunto la caserma. Nel 2019, riconoscendo l’importante valenza regionale del comparto, era stata sviluppata una variante pianificatoria per l’ex area militare, favorevolmente accolta dal Dt nell’ambito dell’esame preliminare e adottata dal Consiglio comunale losonese. Il Municipio, supportato e appoggiato dai servizi cantonali, aveva quindi svolto tutte le pratiche necessarie per adottare una pianificazione che permettesse di sviluppare il comparto nell’interesse della comunità. Ma in seguito al ricorso di un privato, il 16 gennaio 2023 il Tf ha scombussolato la situazione, cancellando il lavoro pianificatorio e la modifica adottata dal Comune e situando il comparto (stabili compresi), fuori dalla zona edificabile.

Da segnalare che nel contratto di compravendita dell’ex Caserma è presente un diritto di ricupera (che scadrà nel 2027) applicabile qualora, entro dieci anni dalla firma, non si potesse procedere a una nuova pianificazione. Avete intenzione di esercitarlo? «No, perché lo stesso viene a decadere se il cambiamento di destinazione non risultasse possibile, in virtù di una decisione di un’autorità amministrativa o giudiziaria, come è avvenuto in questo caso – è la risposta di Catarin –. È assolutamente indubitabile che la decisione dei tribunali si fonda essenzialmente su un vizio di forma; non sono mai stati messi in dubbio i contenuti pianificatori. La situazione attuale non è certamente dovuta all’inoperatività del Municipio o a una sua mancanza di visioni». Per ora non sarà neppure avviata una richiesta di riduzione del prezzo d’acquisto dell’immobile (termine massimo fissato nel contratto: 10 anni), «perché prima di ricorrere a questa estrema ratio, vogliamo approfondire con il Cantone tutte le strade possibili per poter pianificare il comparto».

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