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‘Teris e Cantone facciano piena luce sulla centrale a legna’

A Lumino monta la preoccupazione per il cippato di scarto che alimenterebbe il previsto impianto. Il Plr chiede una serata aperta alla popolazione

Il progetto preoccupa
9 maggio 2024
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Fare piena luce, il prima possibile e pubblicamente, sulla centrale termica a cippato di legna che la società Teris Sa intende realizzare in zona industriale nell’ambito di un progetto di teleriscaldamento. È la richiesta che il gruppo Plr in Consiglio comunale a Lumino rivolge al Municipio tramite un’interrogazione. In particolare viene sollecitata l’organizzazione di una serata aperta alla popolazione durante la quale tutti i dettagli dell’operazione siano esposti dalle autorità locali, da quelle cantonali (Sezione protezione aria, acqua e suolo) e dai vertici della società giubiaschese che da una dozzina d’anni distribuisce con successo nell’agglomerato di Bellinzona il calore prodotto dall’impianto cantonale di termovalizzazione dei rifiuti. E che ora vorrebbe appunto raggiungere anche la parte più a est della capitale.

A pochi giorni dal voto di ballottaggio per l’elezione del nuovo sindaco, una prima interrogazione sul tema, ricordiamo, era giunta martedì dal Centro. Il quale identifica nella fonte energetica rinnovabile il nocciolo della questione: non legname pregiato, stando a informazioni da lui raccolte, ma quello di scarto. Perciò la domanda che molti ora si pongono in paese è questa: la centrale di Lumino verrebbe dotata di tutti i filtri in grado di trattenere le sostanze insidiose per l’aria e la salute dell’uomo? Lo stesso Plr chiede “quali rischi e quali potenzialità ci sono per il nostro comune”. Lo fa ricordando che quello delle fonti energetiche rinnovabili, qual è appunto il cippato di legna, “è un tema di grande attualità sul quale la strategia cantonale e federale nei prossimi anni intende puntare per favorire la riduzione nell’atmosfera delle emissioni di anidride carbonica da fonti fossili”.

Dal globale al locale il passo è breve: “Pur vedendo di buon occhio il tema in generale, sappiamo che una centrale del genere – annota il Plr – può anche portare con sé problemi di carattere ambientale e logistico, che se non risolti potrebbero comportare un peggioramento della qualità di vita nel nostro comune. In particolare ci chiediamo come sono stati risolti i problemi delle emissioni di inquinanti nell’atmosfera”. Nell’interrogazione il Plr sollecita piena trasparenza, durante l’eventuale serata pubblica, sulla fonte energetica: “Legna pulita o anche scarti di legname da industria o altro? Se saranno scarti, di quale categoria?”. E ancora: “Quali misure sarebbero intraprese per abbattere le emissioni inquinanti a seconda del tipo di legna? Quante e quali emissioni in uscita dalla centrale sono previste o ipotizzate? Lo stato dell’aria a Lumino subirebbe un peggioramento? Dal profilo logistico i rifornimenti alla centrale causerebbero problemi di carattere viario con un sovraccarico della via Quatorta, già parecchio sollecitata?”. In definitiva, “è previsto un allacciamento dell’abitato di Lumino alla rete di teleriscaldamento Teris? Se sì, quali sarebbero i potenziali vantaggi per l’abitato?”.

Cosa dice il Consiglio di Stato

Rispondendo nel 2022 a un’interrogazione dei Verdi, il governo cantonale spiegava che “soltanto la legna allo stato naturale, gli scarti di legno e il legno usato privo di inquinanti possono essere riciclati e utilizzati quali materie prime per la produzione di materiali legnosi e carta”. Per contro, “il legname di scarto non più considerabile quale legna da ardere, così come il legname problematico, possono essere bruciati soltanto in appositi impianti, quali ad esempio gli inceneritori dei rifiuti urbani, i cementifici e quelli a biomassa”, e questo perché sono “dotati di sistemi di depurazione dei gas di scarico”. Sarebbe il caso di Lumino? Non è dato sapere, per ora. Infatti più sotto il CdS aggiungeva che i rifiuti di legno separati dalle imprese di smaltimento “non possono essere utilizzati in impianti a combustione alimentati a legna (ndr: non viene specificato se fra di essi figurano le centrali a cippato), poiché non si può escludere una contaminazione da sostanze nocive, e vengono dunque in parte conferiti al termovalorizzatore di Giubiasco e in parte fuori cantone”.

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