Odis Barbara De Leoni non si ricandida alle elezioni comunali di aprile. ‘Otto anni appassionanti, avrei voluto seguire i grandi progetti fino alla fine’
È stata una lunga riflessione quella che ha portato il sindaco di Acquarossa a decidere di non ricandidarsi alle elezioni del prossimo 2 aprile. Dopo due legislature alla guida del Comune, il liberale radicale Odis Barbara De Leoni ha optato per farsi da parte. «Lascio per motivi puramente personali – dice il classe 1962, originario di Largario –. Fare il sindaco è un impegno non indifferente e il tempo libero a disposizione è molto limitato. Oltre a continuare ad aiutare i miei figli con l’impresa di costruzione, ho il desiderio di dedicarmi maggiormente ai miei hobby e alla famiglia. Ho sette nipoti, tra pochi mesi arriverà l’ottavo, e mi accorgo di non riuscire a goderne appieno. L’anno prossimo saranno 62. Oggi mi sento bene, mi sento in forma, ma il tempo passa e ho ancora voglia di godermi la vita». Barbara De Leoni non nasconde che è stata una scelta difficile. «Temo infatti che me ne pentirò – dice con un sorriso –. Perché in questi quasi otto anni l’attività politica mi ha sempre appassionato e ci sono alcuni progetti che avrei voluto seguire fino alla loro concretizzazione». Non è un mistero che la sezione Plr di Acquarossa spingesse per la ricandidatura del sindaco, nel 2021 nettamente riconfermato dalla popolazione. «È chiaro che si apre qualche incognita per le elezioni comunali del 2024, ma alla fine il gruppo ha compreso le mie motivazioni». Plr che anche a Serravalle non potrà più contare sul sindaco Luca Bianchetti, il quale ha pure deciso di non ripresentarsi per motivi personali.
«Le soddisfazioni sono state tante», afferma stilando un bilancio del periodo 2016-2023. «Grazie al lavoro portato avanti dalle due compagini di Municipio è stato possibile concretizzare diversi progetti, come la costruzione della nuova casa comunale, la riqualifica del nodo intermodale delle autolinee bleniesi con l’inserimento di un Infopoint dell’Ente turistico, la realizzazione della centrale a biomassa che serve casa anziani, ospedale, casa comunale, Scuole elementari e Scuole medie, la sistemazione con dei crediti quadro delle strade agricole sui monti e al piano, nuove offerte (campi da beach volley omologati) e nuovi spogliatoi al centro sportivo». Le operazioni più importanti sono tuttavia ancora in cantiere: centro turistico-alberghiero denominato Sun Village, nuovo ospedale, riposizionamento e rilancio del Nara (in serie difficoltà di fronte a inverni sempre più avari di neve). «Ci siamo impegnati molto in questi anni, soprattutto in sede di trattative e nelle operazioni di adeguamento del Piano regolatore, al fine di creare i presupposti per la concretizzazione di tali progetti. Fino ad aprile qualcosa si potrà ancora fare, ma sarà il nuovo esecutivo a doverli concretizzare».
Se per il progetto del Sun Village – che nel 2022 ha ricevuto la licenza edilizia – i promotori si dicono a buon punto per quanto riguarda la ricerca dei finanziamenti, è ancora ‘top secret’ lo studio elaborato dalla società Comal per suggerire strategia e investimenti per il futuro del Nara. Attualmente, spiega Barbara De Leoni, sul documento si stanno chinando le commissioni speciali del Municipio e del Consiglio comunale. «Credo che in primavera potremo dare un’indicazione precisa sul piano di rilancio, inteso come la presentazione degli indirizzi e di un piano degli investimenti». Quel che è chiaro – e peraltro già messo nero su bianco dal Municipio – è che non potrà essere il solo Comune a investire negli impianti di risalita di cui è proprietario. «Ovviamente servirà una collaborazione pubblico-privata. Per forza dobbiamo aprire a nuovi investitori, che possono essere altri Comuni e privati». L’obiettivo è di creare un’offerta parallela sulle quattro stagioni che possa aumentare le proposte turistiche locali, facendo leva sullo sviluppo del progetto Sun Village. «La zona è fantastica, ma al momento offre ancora poco al visitatore. Si può fare molto di più per la diversificazione dell’offerta». L’elemento chiave del rilancio – ad oggi l’unico emerso – è la costruzione di un impianto di risalita (verosimilmente una cabinovia) con partenza dal futuro centro turistico-alberghiero di Comprovasco e arrivo ad Addì (poco sopra il ristorante La Pernice), andando così a sostituire l’attuale seggiovia di partenza Leontica-Cancorì. Per arrivare al Pian di Nara si prevede poi una nuova seggiovia al posto di quella attuale (vetusta e molto lenta). Costo quantificato: circa 30 milioni. Per rendere compatibile questa operazione, ma in generale il piano di rilancio, dapprima bisogna modificare il Piano direttore cantonale e in seguito il Piano regolatore comunale. Un’operazione, stima il sindaco, che richiederà ancora tre o quattro anni.
Negli anni il numero di abitanti di Acquarossa (attualmente poco più di 1’800) è rimasto pressoché stabile. «Le condizioni di vita ottimali hanno però attirato nuove famiglie. Da un paio d’anni sono attivi anche un preasilo e un pre e doposcuola, servizi sempre più richiesti, oggi molto ben frequentati e che appaiono ormai indispensabili». Per quanto riguarda nuove costruzioni, il tema del dezonamento dei comparti edificabili dato da un apparente sovradimensionamento dei Piani regolatori comunali – dettato dalla nuova Legge federale sulla pianificazione del territorio – non sembra preoccupare più di quel tanto ad Acquarossa. «È vero che i Piani regolatori di 30 anni fa puntavano a un raddoppio della popolazione che non c’è mai stato. Ma con i grandi progetti che abbiamo in ballo, ci sono le prospettive per prevedere che il nostro comune sarà meno toccato».
Barbara De Leoni ritiene adeguato l’attuale scacchiere politico della valle rappresentato da tre enti locali. «Credo che ci vorranno ancora due generazioni per solamente pensare al passo di unire tutta la valle. Oggi c’è ancora un po’ di campanilismo, che divide i tre Comuni, ma che si osserva anche nelle nostre nove frazioni, dove c’è un po’ la tendenza di tirare l’acqua al proprio mulino, lamentandosi di maggiori investimenti in una frazione piuttosto che in un’altra. Purtroppo ci sono delle priorità e non è facile accontentare tutti. In generale, mi sembra che ancora manchi un vero senso di comunità. Ringrazio ad ogni modo tutta la popolazione. Sono stato orgoglioso di poterla rappresentare e spero di averlo fatto in maniera egregia».