L’Associazioe traffico e ambiente ritiene che si dovrebbe rinunciare alla creazione di posteggi, a eccezione di alcuni strettamente necessari
Rinunciare alla creazione di parcheggi nel futuro Quartiere Officine di Bellinzona, così da realizzare "il primo quartiere senz’auto del Ticino". È quanto chiede l’Associazione traffico e ambiente (Ata) nelle sue osservazioni inviate al Consiglio comunale, le cui commissioni (Gestione e Piano regolatore, ambiente ed energia) stanno trattando il messaggio municipale sulla variante di Piano regolatore (Pr) del comparto presentata alla fine di gennaio. Se si dovesse andare in questa direzione, "il Comune avrebbe un ruolo pionieristico nell’ambito dei progetti che contribuiscono ad aumentare la qualità della vita e al raggiungimento della società a 2’000 watt", si legge in un comunicato.
Ricordiamo che nella variante di Pr il Municipio aveva ridotto il numero di posteggi previsti da 1’200 a circa 500, completamente interrati. L’Ata resta tuttavia "preoccupata": gli stalli sarebbero in ogni caso "troppi anche se fossero 488, cioè il minimo calcolato". Se da un lato l’esecutivo ha indicato di voler "realizzare un quartiere modello in cui privilegiare lo sviluppo centripeto di qualità e l’impiego di vettori di mobilità sostenibili", dall’altro, secondo l’Ata, la variante di Pr si fonda "su vecchi approcci pianificatori che mettono ancora al centro della mobilità urbana l’automobile". Tuttavia, questo "non sembra più essere il caso nella realtà": infatti "in molte città è in crescita la percentuale di economie domestiche che non possiedono un’automobile". A ciò va poi aggiunto che il futuro Quartiere Officine "si sviluppa accanto a un importante nodo di scambio dei trasporti pubblici ed è anche nelle strette vicinanze di strutture che permettono la mobilità lenta (piste ciclabili, marciapiedi, rete sentieristica)".
Un quartiere senz’auto – nel quale sarà "comunque sempre presente un certo numero di parcheggi, ad esempio per i fornitori, i servizi di pronto intervento o per eventuali abitanti che ne abbiano la necessità (medici, disabili ecc.) – porterebbe quindi diversi vantaggi: oltre a una "grande visibilità" per la Città, sulla rete stradale locale si assisterebbe "a una riduzione del traffico con diminuzione di rumore e inquinamento". Inoltre, i quartieri riprenderebbero vitalità, "visto che chi non possiede un’automobile predilige i commerci, le strutture per il tempo libero e per l’aggregazione locali". L’eliminazione di garage sotterranei e di parcheggi collettivi consentirebbe pure "una maggiore libertà di progettazione per la pianificazione del verde e degli spazi aperti". D’altro canto, promuovendo maggiormente la mobilità lenta verrebbe "incoraggiato il movimento nella vita quotidiana". Non da ultimo, la rinuncia alla realizzazione di stalli si ripercuoterebbe positivamente sugli affitti, visto che diminuirebbero i costi di edificazione.
L’Ata sottolinea poi nella nota che "la proposta di creare il primo quartiere senz’auto del Ticino a Bellinzona non è il frutto di un’ideologia ambientalista, ma il risultato di un’analisi oggettiva". Secondo una matrice di valutazione (sviluppata grazie alle esperienze fatte negli ultimi decenni in Germania e nel resto della Svizzera), il Quartiere Officine "si dimostra oggettivamente idoneo" a percorrere questa via: la grandezza del comparto "supera di molto il minimo" richiesto, l’allacciamento ai trasporti pubblici "è ottimo", vi sarà la possibilità di "usufruire del carsharing", a Bellinzona è possibile spostarsi in bici "con una certa facilità", nelle vicinanze si trovano servizi e infrastrutture e l’inquinamento sarà limitato. Complessivamente si raggiungono 169 punti su un massimo di 200: quartieri che "hanno raggiunto 130-140 punti e sono stati realizzati si sono mostrati funzionali".