Sì al Preventivo 22, ma Municipio invitato a rivedere la tassa base nella sua integralità senza aumentarla già a gennaio alle sole economie domestiche
‘Le finanze di Bellinzona potrebbero stare meglio se il Municipio operasse diversamente e fosse più trasparente’. Tagliando con l’accetta, è questa la conclusione cui giunge – ancora una volta – la Commissione della gestione del Consiglio comunale invitando comunque il plenum a votare il Preventivo 2022 che indica un disavanzo di 3,45 milioni mantenendo invariato al 93% il moltiplicatore d’imposta. Il rapporto di maggioranza di Silvia Gada (Plr) non è stato sottoscritto da Brenno Martignoni Polti (Lega/Udc) e da Giuseppe Sergi (Verdi/Mps/Fa) che presenteranno due distinti rapporti di minoranza orientati a bocciare il P22, mentre Sacha Gobbi (Lega/Udc) lo ha firmato con riserva. Esprimendo “perplessità e preoccupazioni” che inducono a rilevare “importanti criticità e a sollevare dubbi in merito alla trasparenza dei criteri finora applicati nelle scelte di gestione corrente”, la maggioranza segnala l’assenza di un dettagliato rapporto indicante per ogni dicastero i criteri di valutazione e lo stato dei lavori: “Manca inoltre una valutazione del Municipio in merito al livello di servizi sostenibile per i conti del Comune. E di fronte a un progetto aggregativo che doveva rendere possibile una riduzione dei costi, ci si trova confrontati con una realtà che vede aumentare costantemente il personale”.
In particolare nel settore dell’Amministrazione generale “sono numerose le criticità ancora presenti”. Specialmente “la gestione delle risorse umane, della comunicazione e delle relazioni istituzionali dei quartieri (per il suo impatto verso l’esterno) godono di un ampio margine di miglioramento”. Detto altrimenti, “la produttività deve assolutamente essere accresciuta, anche in ragione del potenziamento di personale. Lo stesso dicasi per le relazioni con i quartieri: non si sa praticamente nulla di cosa succeda. E ciò nonostante la relazione con i quartieri sia stata uno dei temi più ricorrenti della campagna elettorale”.
Una richiesta concreta riguarda la tassa base sui rifiuti che il Municipio ha deciso di portare, dal prossimo gennaio, da 80 a 150 franchi (il massimo previsto) per le economie domestiche indipendentemente dal numero di persone, a differenza di quanto fa ormai da diverso tempo la stragrande maggioranza dei Comuni ticinesi. Balzello, ricordiamo, accompagnato dall’impegno di rivedere nel corso del 2022 anche la tassa base per le persone giuridiche, differenziandola per categorie, tassa che per il momento rimane fissa a 200 franchi per le piccole, medie e grandi realtà economiche (massimo previsto dal Regolamento rifiuti 500 franchi). Differenziazione su cui l’Esecutivo si sta chinando con un gruppo di lavoro interno e coinvolgendo anche un esperto esterno. Ebbene la Gestione, esprimendo “totale contrarietà” e “non condividendo assolutamente la nuova direzione proposta dal Municipio”, gli chiede di fare “dietrofront” evitando l’aumento per le sole persone fisiche previsto a gennaio e di elaborare entro giugno 22, “sulla base di dati concreti”, una soluzione d’assieme da applicare contemporaneamente per le due categorie di utenti, differenziandole per dimensioni.
Stando a quanto appurato dalla ‘Regione’, in seno al Municipio c’era inizialmente chi propendeva per applicare il balzello a gennaio 22 per le persone fisiche rinviando al gennaio 23 l’adeguamento per le persone giuridiche; per contro la maggioranza avrebbe stabilito di varare nei prossimi mesi una modifica generale del Regolamento da sottoporre entro l’estate/autunno al Consiglio comunale così da rendere effettive le novità per l’intero 2022 o dalla seconda metà dell’anno in avanti, iniziando però a prelevare sin da gennaio i 150 franchi dalle persone fisiche, ciò che permetterebbe di incamerare 1,8 milioni annui in più di oggi e di far salire il grado di copertura delle spese di nettezza urbana dall’attuale 69% al 100%.
La Gestione nella propria relazione ritiene “di difficile comprensione” la decisione municipale di raggiungere nel 2022 il pareggio dei conti “senza aver fornito un’approfondita analisi dei costi”, tanto più che nel 2018 l’allora Esecutivo presentando il messaggio sul Regolamento rifiuti della nuova Bellinzona spingeva sull’obiettivo di raggiungere a medio e lungo termine il 100% attraverso “una riorganizzazione progressiva del servizio” e delle ottimizzazioni. “L’allora Commissione della gestione chiedeva al Municipio di chiarire la sua visione in merito alla tempistica e le modalità di rientro per arrivare alla completa copertura richiesta dalla legge. “Oggi è arrivato l’aumento della tassa – annota la Gestione nel rapporto – ma senza l’analisi e la visione richieste”. Infatti il settore della nettezza urbana “non avrà specifiche modifiche a livello organizzativo. Per contro le avrà a livello amministrativo in particolare con l’adeguamento delle varie tasse”. Ciò che “ha sin da subito fatto emergere innumerevoli critiche e dubbi da tutti i partiti politici”.
Allargando il discorso al Cantone, le cui norme impongono la copertura globale dei costi tramite tassa sul sacco e tassa base, la Gestione rimarca come lo stesso Consiglio di Stato “imponga una forchetta di prezzo minimo e massimo per i sacchi venduti che rende il margine di manovra dei Comuni troppo limitante”, laddove una maggior libertà concessa loro nel fissare il prezzo del sacco – come chiede l’iniziativa parlamentare Ermotti Lepori – potrebbe migliorare, grazie a costi più elevati, l’applicazione del principio di causalità riducendo di conseguenza la tassa base. “L’obbligo di coprire il 100% dei costi e una forchetta dei prezzi per i sacchi venduti troppo bassa – sottolinea la Gestione – giocoforza obbligano il Municipio a modificare la tassa base, una tassa iniqua già in partenza”.
Più in generale la Gestione sottolinea che il P22 “oltre a riportare le conseguenze finanziarie della crisi sanitaria, riflette fragilità strutturali che vanno affrontate. Che il disavanzo sia strutturale e congiunturale è evidente”. In audizione, prosegue il rapporto commissionale, il sindaco ha affermato che gli impegni presi nell’ambito dell’aggregazione sono da rispettare e ha invitato la Gestione a indicare quali spese ridurrebbe. Ma i commissari non accettano questo rimbalzo delle competenze ritenendo che “in primis debba essere il Municipio a presentare una strategia per migliorare i conti, interagendo verso la Commissione in modo più tempestivo”. E in effetti la Gestione ritiene che la decisione di aumentare la tassa rifiuti, con relativo impatto sui conti del comune “e anche sui conti dei cittadini”, “non sia adeguata al contesto o in linea con quanto richiesto dalla Commissione in passato”.