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Spese decurtate, gli avvocati: 'messi in cattiva luce'

(Reto Albertalli)
24 maggio 2017
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“L’avvocato si rivolge alle autorità come il rispetto loro dovuto e si attende da loro la medesima considerazione”. L'Ordine degli avvocati del Cantone (Oati) torna ad esprimersi sulla recente decurtazione delle spese sostenute da alcuni affiliati (in questo caso difensori d'ufficio) nel patrocinio dei propri assistiti. 'Ribassi' effettuati dal giudice Marco Villa in due processi avvenuti recentemente.

L'Oati, nella newsletter pubblicata ieri (martedì), ha così deciso di prendere posizione: “Le recenti pubbliche esternazioni di un magistrato in ambito di patrocinio d’ufficio e della funzione dell’avvocato nell’ambito del processo penale, tese a ottenere maggiori fondi pubblici per la magistratura inquirente, hanno gravemente leso l’immagine di alcuni affiliati Oati e dell’avvocatura in generale”.

Nel testo si sottolinea inoltre che “l’avvocato adempie i mandati d’ufficio con la stessa diligenza profusa negli altri mandati. Uno degli aspetti più nobili dell’avvocatura è proprio quella di contribuire all’accesso alla giustizia anche alle classi sociali meno fortunate. Chi presta questo importantissimo servizio alla comunità, fondamentale per il buon funzionamento della giustizia – si aggiunge – deve in ogni caso tenere sempre in debita considerazione che la retribuzione è garantita dai fondi pubblici.

Oltre ad esprimere “un sentimento di vicinanza ai suoi affiliati messi iniquamente in cattiva luce presso la pubblica opinione”, Il Consiglio dell'Ordine ha deciso “di approfondire la questione con le competenti Autorità giudiziarie e istituzionali”.

Per contro dal Tribunale penale – da noi contattato – fanno sapere che il giudice Marco Villa non intende rilasciare dichiarazioni. 

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