Estero

Rivendicati gli attentati di Istanbul, nove i morti

10 agosto 2015
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La sigla di estrema sinistra Dhkp-c, Partito-Fronte di liberazione del popolo rivoluzionario, ha rivendicato l'attacco di stamane al consolato Usa di Istanbul. Con un comunicato diffuso sul suo sito, il gruppo di ispirazione marxista-leninista ha motivato l'azione definendo gli Stati Uniti “nemici dei popoli del Medio Oriente”.

La responsabilità del Dhkp-c era già emersa con l'identificazione di una delle due assalitrici, ferita in uno scontro a fuoco con la polizia e poi arrestata. Il gruppo aveva rivendicato in passato l'attentato all'ambasciata Usa ad Ankara nel 2013, in cui era morto un ufficiale turco.

È invece morto nell'esplosione l'autore dell'attentato compiuto la notte scorsa con un'autobomba contro una stazione di polizia a Istanbul, nel quartiere asiatico di Sultanbeyili. L'attacco è stato rivendicato su Twitter dal gruppo Hsb (Unità di difesa del popolo), un'altra sigla di estrema sinistra di recente creazione, aggiungendo che quattro dei propri militanti sarebbero stati uccisi. La notizia non è stata confermata dalle autorità.

Sale così ad almeno nove vittime il bilancio dei morti nella raffica di attacchi avvenuti oggi in Turchia. In uno scontro a fuoco seguito all'attentato di Sultanbeyili erano già morti un poliziotto e due attentatori, mentre cinque membri delle forze di sicurezza turche sono stati uccisi in due diversi attacchi dei guerriglieri curdi del Pkk nel sud-est.

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