Scienze

Recuperare la sensibilità tattile grazie alla tecnologia

(Davide Agosta)
8 marzo 2016
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Il tatto bionico è stato sperimentato per la prima volta al mondo da una persona amputata e ha funzionato. Grazie al polpastrello artificiale collegato agli elettrodi impiantati nel braccio, la persona è riuscita a percepire la rugosità di una superficie, anche nei più piccoli avvallamenti.

Descritto sulla rivista eLife, il risultato si deve alla collaborazione fra Italia e Svizzera, con la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa e il Politecnico di Losanna.

Alla ricerca, dai risultati sorprendenti, hanno partecipato anche le università di Pisa, l' Istituto San Raffaele Pisana, il Campus Biomedico e l' Università Cattolica di Roma. «Siamo riusciti a dare a una persona amputata la percezione della rugosità di un oggetto e stiamo andando verso una maggiore capacità di dare tutta la ricchezza che la sensazione normale del tatto riesce a dare», ha detto all'Ansa il coordinatore della ricerca Silvestro Micera, che lavora fra Scuola Superiore Sant'Anna e Politecnico di Losanna. (Ansa)

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