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Ps sconcertato dalle esternazioni della Commissione scolastica

(Francesca Agosta)
19 settembre 2017
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Il Partito socialista non ha digerito il comunicato della Commissione scolastica del Gran consiglio, da cui i suoi deputati si distanziano fermamente. “I metodi, i toni e le falsità contenute in questo comunicato – si motiva in una nota – sono all’opposto del senso civico e sviliscono il dibattito democratico”.

È un moto di disapprovazione, quindi, quello espresso dal Ps. A dare fastidio le illazioni formulate a proposito di Manuele Bertoli, presidente del Consiglio di Stato e direttore del Decs. Si parla di “falsità”, e dell’“assenza di una verifica fattuale in seno alla Commissione e senza che sia stata richiesta conferma al diretto interessato”.

L’affermazione secondo cui “l’intera Commissione scolastica e con essa la popolazione” si sia “sentita offesa e presa in giro” è quindi un’inammissibile menzogna, si ribadisce. “Manuele Bertoli  – insiste il Ps – non ha aderito ad alcun comitato contrario all’iniziativa popolare 'Educazione civica, alla cittadinanza e alla democrazia' e per ciò che concerne altre sue prese di posizione – come ad esempio delle opinioni pubblicate sulla stampa – ha rispettato le norme stabilite dal Consiglio di Stato in materia di votazioni”.

Le esternazioni della Commissione del Gran Consiglio, si annota nella presa di posizione, “va ad aggiungersi a un’inverosimile serie di attacchi gratuiti, affermazioni denigranti verso gli insegnanti, strumentalizzazioni e falsità pronunciate dai promotori favorevoli alla modifica della Legge della scuola. Questi metodi sviliscono il dibattito democratico, non hanno nulla a che spartire con il comune senso civico e minano il terreno della scuola per uno scopo puramente propagandistico, per nulla rispettoso dei bisogni delle ragazze e dei ragazzi”. Lo sconcerto è anche per i toni e i metodi utilizzati da “coloro i quali pretendono d’imporre una loro lettura della civica, adottando delle attitudini e mostrando un esempio sprovvisto di correttezza e situato all’opposto degli obiettivi mirati dall’educazione alla cittadinanza”.

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