Breggia

Moda 'fuori dagli schemi' in passerella a Cabbio

(Davide Agosta)
24 luglio 2017
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La moda non sfila solo sulle passerelle di Parigi, Milano o Roma. Esiste anche un ‘glamour’ della porta accanto. La creatività, infatti, la si può trovare pure in Ticino (e dintorni). Quanto alla bellezza può non avere età e soprattutto non essere solo strizzata in una 38. Per averne la dimostrazione bastava trovarsi, sabato, nel nucleo di Cabbio, in Valle di Muggio. Per la seconda volta – la prima edizione risale al 2015 – è andata in scena una sfilata che gli organizzatori, l’Associazione Amici di Cabbio, non temono di definire “fuori dagli schemi”. Una formula che ha riscosso un gran successo.

Quindi con ‘AbitiAmo Cabbio’ si replica? «L’entusiasmo c’è – ci conferma Silvia Chirra dell’Associazione –. Dunque confidiamo di poter riproporre questa esperienza. Decideremo in un secondo tempo se trasformarla in una manifestazione annuale o se mantenere un ritmo biennale». Come nasce l’iniziativa? «Sulle prime volevamo ravvivare un po’ il paese – frazione di Breggia, ndr –, ma con una proposta diversa dal solito e dalle consuete sagre – ci spiega Silvia Chirra –. L’intento che ci anima, in effetti, è quello di far conoscere gli artigiani della moda in Ticino, proprio per valorizzare un settore spesso messo in secondo piano».

I promotori, ci dice ancora Silvia Chirra, vanno letteralmente a scovare i protagonisti qua e là per il cantone. Senza trascurare la Valle. «In questa occasione erano presenti una signora con i suoi lavori a maglia e una giovane che realizza orecchini carta». Quello che valorizzate, comunque, è un modo molto al femminile. «Per dirla tutta ci abbiamo provato a integrare anche la parte maschile, ma è molto difficile – ammette –. Alcuni sarti da uomo che abbiamo contattato non si sono detti interessati. Ed è un peccato. Per la prossima volta, però, faremo per avere anche abiti maschili».

A fare da filo conduttore, sabato come nel 2015, vi era un tema particolare. «Due anni orsono ci siamo dedicati alla storia della moda e del lavoro femminile, quest’anno abbiamo lasciato la ribalta all’etnico». È così che tra le viuzze di Cabbio accanto ai modelli degli stilisti locali (e no) è andato in scena l’operato di ragazze di nazionalità diversa. Il tutto impreziosito da accessori, gioielli e articoli di bigiotteria. A indossarli, poi, sono state tutte modelle per un giorno del Mendrisiotto. Donne fra i 18 anni e gli anta che hanno vestito con leggerezza i vari capi, sovvertendo di fatto i canoni delle sfilate classiche. «E divertendosi molto – conferma Silvia Chirra –: bisognava essere dietro le quinte, fra trucco e parrucco. La moda è bella per tutti: non c'è età o taglia.». O no?

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