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#MentreDormivate

10 gennaio 2017
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Trump nomina il genero alla Casa Bianca e sfida la legge sul nepotismo

Sfidando la legge contro il nepotismo e i rischi di ulteriori conflitti di interesse, Donald Trump porta alla Casa Bianca un membro della famiglia, nominando il genero Jared Kushner consigliere senior con competenze sugli accordi commerciali e sul Medio Oriente. Lo ha annunciato il transition team. Nessun incarico invece per la figlia prediletta Ivanka, che si occuperà dei figli a scuola. In vista della nomina, Kushner si dimetterà dalla posizione di Ceo in molte sue società e da editore del New York Observer, liberandosi anche di un ’’significativo numero di asset’’, tra cui Thrive capital, 666Fifth avenue e vari investimenti all’estero. Manterrà alcuni non meglio interessi finanziari ma si asterrà in questioni che potrebbero avere effetto diretto su di essi: una promessa che non offre molte garanzie.

Bloccati all'aeroporto di Istanbul

Migliaia di passeggeri sono rimasti bloccati all’aeroporto di Istanbul a causa della neve e delle difficoltà nel ripristinare le condizioni per poter far decollare gli aerei. Lunghe code agli sportelli, soprattutto della compagnia di bandiera Turkish Airlines; persone un po' ovunque in attesa di poter partire o, semplicemente, di capire cosa fare. Un danno d'immagine importante per uno scalo e per una compagnia aerea che negli ultimi anni è cresciuta molto.

Venezuela, il parlamento tenta di destituire Maduro

L’Assemblea Nazionale venezuelana, in mano all’opposizione, ha dichiarato oggi che il presidente Nicolas Maduro si trova in situazione di "abbandono di pubblico ufficio", e chiede una "uscita elettorale dalla crisi".

L’iniziativa è però già stata dichiarata incostituzionale dal Tribunale Supremo di Giustizia (Tsj), controllato dal chavismo.

Il Parlamento unicamerale ha adottato la dichiarazione con 106 voti a favore – su un totale di 167 seggi – per denunciare la responsabilità politica di Maduro non solo per la grave crisi socioeconomica che attraversa il paese, ma anche per la rottura dell’ordine costituzionale, visto che governa senza tenere conto del potere legislativo.

Secondo la Costituzione venezuelana, il Parlamento può dichiarare la "responsabilità politica" del capo dello Stato, per forzare l’indizione di nuove elezioni in un termine massimo di 30 giorni, ma il Tsj ritiene che ogni atto del parlamento, da quando l’opposizione ne controlla la maggioranza, è privo di valore legale, a causa delle denunce di brogli presentate dal chavismo contro l’elezione di tre deputati.

 

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