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9 gennaio 2017
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'La La Land' da record ai Golden Globes, nulla da fare per l'elvetico 'Ma vie de Courgette'

La La Land’ si conferma essere il film dell’anno. Ai Golden Globes ha vinto tutto quello che poteva vincere. Sette candidature aveva e sette premi ha portato a casa: migliore film brillante, migliori attori protagonisti, Emma Stone e Ryan Gosling, migliore sceneggiatore e miglior regista, il giovane Damien Chazelle, migliore colonna sonora e migliore canzone, City of Stars. Ha battuto ogni record: è il film che ha vinto più premi nella storia dei Golden Globes.

Niente da fare invece per il film d'animazione svizzero "Ma vie de Courgette" del regista Claude Barras. Il premio della categoria è indatti andato a "Zootopie" della Disney. "Ma vie de Courgette" era l'unico film d'animazione straniero in gara ed è anche il primo film svizzero a entrare in concorso da più di settant'anni. Di grande successo in Svizzera, ha già ricevuto 17 premi internazionali.

Elezioni francesi, Valls dato perdente alle primarie della sinistra

L’ex premier Manuel Valls ampiamente in testa al primo turno delle primarie socialiste, ma poi battuto al ballottaggio dall’ex ministro dell’economia Arnaud Montebourg in vista delle presidenziali francesi di aprile/maggio. Lo prevede un sondaggio Kantar Sofres OnePoint pubblicato dalla rete allnews Lci, a due settimane dalle primarie. Valls otterrebbe il 36% dei voti al primo turno davanti a Montebourg (23%). Al ballottaggio l’ex ministro dell’economia batterebbe l’ex premier di ben 6 punti, 53 contro 47%. Già un primo sondaggio, ieri, del Journal du Dimanche, dava Montebourg davanti a Valls al secondo turno delle primarie, 52 contro 48%.

Stallo diplomatico tra Tokyo e Seoul sulle 'donne di conforto'

Rientrerà oggi in Giappone l'ambasciatore nipponico a Seul. Yasumasa Nagamine rimarrà in patria verosimilmente una settimana. Il gesto diplomatico è stato deciso dopo l'esplosione del caso innescato dalla posa di una statua che evoca la delicata vicenda delle 'donne di conforto', ovvero circa 200 mila giovani – secondo le stime – prevalentemente coreane, ma anche cinesi, filippine e indonesiane, che le truppe giapponesi impiegavano per intrattenere le proprie forze militari al fronte, prima e durante la Seconda guerra mondiale. Statua installata davanti al consolato di Busan.

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