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21 settembre 2016
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Bombe a New York e in New Jersey: Rahami voleva il martirio e ammirava Bin Laden 

Ammirava Osama Bin Laden e voleva il martirio Ahmad Khan Rahami, il giovane americano di origini afghane ora formalmente incriminato per le bombe di New York e in New Jersey con l’accusa di aver usato armi di distruzioni di massa. La sua ammirazione nei confronti di Bin Laden, come anche il suo odio nei confronti dei gay e, in generale, di tutti gli americani, emergono da alcuni stralci di un diario, incluso come una delle prime prove dell'inchiesta. Era pronto a fare una strage Rahami e non aveva paura di essere scoperto, tanto da comperare ingenuamente su eBay alcuni componenti degli ordigni. Intanto iniziano ad affiorare le prime perplessità sui controlli dell'Fbi che "conosceva" già Rahami. 

Siria, raid su convogli umanitari: "È stata la Russia"

A bombardare il convoglio di aiuti umanitari diretto ad Aleppo, in Siria, è stata la Russia. Queste le conclusioni preliminari dell’inchiesta avviata dagli Usa sul grave episodio. Lo riporta la Cnn. L’indagine – spiega il Wall Street Journal – è stata condotta dalle agenzie di intelligence americane che smentirebbero una prima versione secondo cui a colpire il convoglio di aiuti erano stati i caccia del regime di Assad. Una versione che era stata avallata anche dal Segretario di Stato americano John Kerry. Dall’indagine emerge anche come sia le autorità di Damasco che quelle di Mosca erano state avvisate in anticipo della presenza del convoglio di aiuti nella zona che poi è stata bombardata. La Casa Bianca non ha finora commentato le conclusioni di questa indagine preliminare che contraddice le versione di Russia e Siria che hanno già dichiarato di non essere coinvolte nel raid.

Brasile e lo scandalo Petrobas: Lula incriminato 

L’ex presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, è stato rinviato a giudizio per corruzione e riciclaggio nell’ambito dell’inchiesta ’Lava-Jato’ (Autolavaggio) sui fondi neri Petrobras. L’incriminazione è stata decisa dal giudice Sergio Moro, responsabile dell’inchiesta, che oggi ha dunque accettato la denuncia per gli stessi reati presentata mercoledì scorso dal pubblico ministero federale contro l’ex capo di Stato. Con la richiesta di rinvio a giudizio da parte di Moro, ora l’ex presidente della Repubblica potrebbe trovarsi davanti a un arresto imminente.

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